INCONTRO PAGANO-BERLUSCONI ACCELERA DIBATTITO: SI RIUNISCONO I COORDINATORI PROVINCIALI FDI; SECONDO RUMORS SENATORE MELONIANO AVREBBE OFFERTO VICE PRESIDENZA A DI STEFANO

REGIONALI: MARSILIO, ”FDI HA FATTO PRIMA DI ALTRI, ORA ASPETTIAMO DECISIONE NAZIONALE”

di Marco Signori

31 Ottobre 2018 12:55

Regione - Politica

L'AQUILA – L'incontro tra il coordinatore regionale di Forza Italia Nazario Pagano e il presidente nazionale degli azzurri Silvio Berlusconi, ieri sera a palazzo Grazioli alla presenza del vice presidente del partito Antonio Tajani, ha impresso un'accelerata al dibattito in corso nel centrodestra per la scelta del candidato alla presidenza della Regione Abruzzo alle elezioni del 10 febbraio prossimo.

Oggi infatti Fratelli d'Italia ha convocato una riunione con tutti i coordinatori provinciali e il senatore Marco Marsilio, nella terna dei papabili composta dai meloniani insieme al coordinatore regionale Giandonato Morra e al cardiochirurgo Massimiliano Foschi, raggiunto da AbruzzoWeb annuncia un comunicato all'esito dell'incontro.

“La rosa di nomi è stata consegnata alla presidente Giorgia Meloni, attendiamo che parli con Berlusconi e Salvini e gliela rappresenti e chiudino la discussione sull'Abruzzo come sulle regioni Sardegna, Basilicata e Piemonte. Se mi sento favorito? No, sono solamente a disposizione”, ha detto Marsilio a questo giornale, nei giorni scorsi all'Aquila a margine di un evento, in cui non è sfuggito un suo fitto faccia a faccia con Fabrizio Di Stefano.

Da quanto si apprende dagli ambienti politici, Marsilio avrebbe offerto all'ex parlamentare forzista che ambisce alla candidatura a governatore con il sostegno delle Civiche per l'Abruzzo, rete di liste costruite fuori dai partiti, la vice presidenza della Regione Abruzzo, ma Di Stefano avrebbe rifiutato.

“Ci siamo scambiati qualche opinione sul quadro delle prossime regionali”, si è limitato a dire Marsilio a proposito del colloquio con Di Stefano, che a differenza sua ha invece declinato freddamente qualsiasi invito da parte di questo giornale a rispondere ad alcune domande.

Marsilio, sponsorizzato anche dal sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, dopo il niet della Meloni alla sua candidatura,  gode anche del sostegno di maggiorenti locali, come l'assessore al Comune dell'Aquila Carla Mannetti, e sembra già avver avviato un'opera di ricucitura della coalizione in Abruzzo, come dimostra la trattativa con Di Stefano.

Marsilio ammette che il tempo corre e il centrodestra ancora non chiude il cerchio, ma rivendica come “Fratelli d'Italia ha fatto molto presto, è l'unico partito nel quadro nazionale ad aver espresso una rosa di candidati come richiesto per la Regione di propria competenza, non è accaduto lo stesso in Sardegna, in Piemonte, in Basilicata”.





“Quindi prima si fa e meglio è – fa notare – e speriamo che i vertici nazionali della coalizione abbiano presto l'occasione di incontrarsi e tirare le somme e di assumere una decisione”.

“Quando si rivedranno? Salvini fa il ministro dell'Interno, non è che non abbia nulla da fare dalla mattina alla sera, è appena terminata una campagna elettorale in Trentino Alto Adige che ha visto tutti impegnatissimi a fare la campagna per i propri colori, quindi sono tutti leader molto impegnati ma credo che in tempi ragionevoli troveranno l'opportunità anche di affrontare questa partita”, argomenta Marsilio.

Alla critica di non essere nato in Abruzzo, caratteristica che tra l'altro lo accomuna sia Morra che a Foschi, il senatore ricorda come “tutti i miei genitori, i miei nonni, bisavoli e trisavoli sono tutti abruzzesi e io mi sento abruzzese, anche se sono nato cinquanta chilometri fuori dall'Abruzzo”.

“Credo allo ius sanguinis, che è la legge fondamentale dello Stato riguardo alla cittadinanza”, aggiunge.

“La dirigenza di Fratelli d'Italia della regione Abruzzo mi ha fatto l'onore di essere inserito in questa terna di nomi, mi è stata chiesta la disponibilità, l'ho data, dopodiché la scelta ora è nelle mani della coalizione”, dice ancora Marsilio, ricostruendo l'ultimo mese e mezzo, iniziato con il tavolo nazionale in cui Berlusconi, Salvini e Meloni hanno spartito le quattro regioni che vanno al voto assegnando, a sorpresa, l'Abruzzo a Fratelli d'Italia.

Una scelta secondo Marsilio irreversibile, nonostante più di una voce, e anche le cronache delle altre regioni, rappresentino un quadro ancora molto poco definito: in Sardegna, ad esempio, nonostante tocchi alla Lega indicare il candidato, Fratelli d'Italia ne ha presentato uno suo; e in Piemonte, dove spetta a Forza Italia, prende corpo l'ipotesi di Guido Crosetto, pezzo da novanta del partito della Meloni.

“In ogni regione Fratelli d'Italia ha una classe dirigente adeguata che può legittimamente ambire alla guida della regione”, rivendica Marsilio, “in particolare le candidature di Crosetto in Piemonte e Truzzo in Sardegna sono nate prima che questo tavolo si riunisse, peraltro quella di Crosetto è più una ricostruzione giornalistica perché né lui l'ha mai proposta né altri gliel'hanno mai offerta”.





“È oggettivo che Crosetto è una grande risorsa per il Piemonte e che se un domani la coalizione volesse spendere il suo nome per me sarebbe un onore guidare questa partita e affidare a Crosetto quella partita, ma ad oggi non è questo il quadro”, assicura il senatore.

“Forza Italia ha il diritto, e aggiungo anche il dovere, di esprimere una candidatura di livello per il Piemonte, come ha chiesto al tavolo, attendiamo che lo faccia – conclude Marsilio – Noi in Abruzzo lo abbiamo fatto e speriamo di poter chiudere il prima possibile questa trattativa perché è giusto che possa iniziare la campagna elettorale”.

LA NOTA DEL COORDINAMENTO FDI

L’unità del centrodestra rappresenta un valore fondamentale per Fratelli d’Italia che ha, da sempre, lavorato per garantire in Abruzzo la coesione della coalizione. È importante evidenziare come anche nella definizione delle possibili candidature alla presidenza della regione, il nostro partito ha mantenuto un costante e proficuo confronto con i rappresentanti regionali delle altre forze di centrodestra. Appaiono, per questo, quantomeno inopportune alcune valutazioni emerse da parte di Forza Italia sulla rosa dei nomi da noi proposta.

Ad affermarlo in una nota il coordinamento regionale di Fratelli d’Italia, che  rivendica con forza la bontà del lavoro effettuato nell’elaborazione di una terna di nominativi da sottoporre alla condivisione degli alleati, rappresentativi  di  diverse e specifiche caratteristiche quali  l’elevata levatura istituzionale, la comprovata esperienza amministrativa regionale e l’autentico valore civico-professionale.

Fratelli d’Italia ha già dimostrato in Abruzzo  – prosegue la nota – la qualità della sua classe dirigente, capace di individuare ed esprime candidature autorevoli in grado di intercettare il gradimento dell’elettorato, di condurre alla vittoria il centrodestra e di manifestare successivamente qualità amministrativa.  Il tentativo di rimettere in discussione, dopo quaranta giorni, le determinazioni del tavolo nazionale, può produrre come unico effetto quello di indebolire il centrodestra e perdere tempo in discussioni inutili se non dannose, a tutto vantaggio di altre forze politiche”.

Ci auguriamo quindi, in questa importante e delicata fase pre-elettorale, di riscontrare, in tutti coloro che si riconoscono nel centrodestra,  grande senso di responsabilità e di correttezza nelle dichiarazioni, al fine di affrontare con serenità ed efficace collaborazione l’individuazione del candidato Presidente, la costruzione  della più ampia e omogenea coalizione elettorale e  la definizione di un importante programma di governo. Riteniamo inoltre di condividere pienamente l’appello del nostro Presidente nazionale Giorgia Meloni, rivolto agli alleati, per una tempestiva convocazione del tavolo nazionale per la definizione del candidato presidente del centrodestra in Abruzzo”, conclude il coordinamento. 

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