REGIONALI: LEGNINI, ”LA PARTITA E’ APERTA, NOI I PIU’ CREDIBILI E 95% DEI CANDIDATI E’ NUOVO”

di Marco Signori

8 Febbraio 2019 18:29

Regione - Politica

L'AQUILA – “La partita è aperta, lo sapevamo, è apertissima e noi sono convinto la vinceremo. Perché siamo portatori della candidatura e del progetto politico più credibile, più affidabile, più in sintonia con le aspettative di questa regione”.

Così Giovanni Legnini, candidato presidente della Regione Abruzzo con una coalizione civica e di centrosinistra, chiudendo la campagna elettorale oggi all'Aquila in una sala dell'hotel Canadian gremita di candidati, elettori e simpatizzanti, commentando tra l'altro un post in cui Enrico Mentana, dando appuntamento alla diretta tv su La7 domenica sera, ha detto che “vi posso già dire, senza violare i vincoli di legge, che la sfida a tre è molto incerta”.

La kermesse, aperta da un giovanissimo studente militante della sinistra maggiorenne da due giorni, ha visto alternarsi sul palco rappresentanti dei lavoratori dei call center, settore che all'Aquila impiega circa duemila persone ed è costantemente alle prese con vertenze occupazionali, delle associazioni di categoria e del comitato familiari vittime della Casa dello studente.





In prima fila, insieme al presidente uscente Giovanni Lolli e al presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio, tra gli altri anche Franco Marini, presidente emerito del Senato, che ha fatto osservare come Legnini “è il più competente e capace, l'ho visto all'opera al Senato quando c'ero io”.

Legnini, che ha rivendicato di essere stato l'unico “ad animare questa campagna elettorale, con questo progetto politico nuovo, con questa nuova partecipazione che si è tradotta in crescita del consenso, in fiducia crescente”, ha anche spiegato come convicerebbe l'ultimo degli elettori indecisi: “Con la mia storia personale, le mie idee, il mio metodo di esercizio delle funzioni pubbliche, il mio progetto, la composizione della coalizione, il fatto che il 95 per cento dei candidati sono nuovi, non si sono mai candidati e la dichiarata volontà di correggere tutti gli errori, superare tutte le cose che non vanno, cambiare tutto ciò che c'è da cambiare, portandoci dietro tutte le cose buone fatte in questi anni. Io più di questo non posso dire, poi i cittadini si regolano”.

“Tutto ciò che ho detto corrisponde esattamente a ciò che penso, dopodiché i cittadini decidono. Viviamo per fortuna in un regime democratico”, ha aggiunto.

Sul retroscena svelato oggi dall'ex consigliere regionale Benigno D'Orazio, secondo il quale il candidato del centrodestra Marco Marsilio in un colloquio privato avrebbe detto in tempi non sospetti che “tanto ‘n Abruzzo vince pure ‘n manico de scopa del centro destra”, Legnini ha detto che “al di là di questo episodio che se riferito da Benigno D'Orazio evidentemente corrisponde alla verità, è il metodo che loro hanno seguito che è inaccettabile”.





“Nessuna forza politica può dire 'io ho già vinto', e quindi decidere ciò che vuole come la decisione assunta di candidare una persona nata a Roma, cresciuta a Roma, che ha fatto politica a Roma, che non conosce l'Abruzzo, che non ha nulla a che fare con l'Abruzzo”, ha aggiunto l'aspirante governatore della coalizione progressista.

“Questo riguarda il centrodestra, quindi liberi di farlo, ma questa è la realtà. I cittadini abruzzesi non dovranno scegliere tra Salvini o Di Maio, ma tra me, Marsilio e Marcozzi. Questa è la posta in gioco”, ha concluso.

 

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