REGIONALI: GIALLO SU EMENDAMENTO M5S PER ELECTION DAY, VACCA SMENTISCE

18 Dicembre 2018 16:51

Regione -

L'AQUILA – “Contrariamente a quanto riportato da alcuni organi di stampa, non c’è nessun emendamento del Governo per l’election day e quello di iniziativa parlamentare sarà ritirato” a comunicarlo è il sottosegretario ai Beni culturali Gianluca Vacca, a seguito delle indiscrezioni apparse sull'Huffington Post circa l'emedamento comparso nella legge di stabilità che consentirebbe di accorpare le elezioni regionali a quelle europee, rinviando il voto in Abruzzo, in programma per il 10 febbraio, al 26 maggio.





“A sorpresa il governo si toglie d'impaccio dalle possibili ripercussioni di un voto negativo alle Regionali, e le accorpa de iure alle elezioni europee del prossimo maggio – scrive l'HuffingtonPost -. Con evidente vantaggio del traino nazionale che un voto sentito come quello del 2019 porterà in cassa. E se la Basilicata aveva già optato per la medesima data del rinnovo dell'europarlamento, Sardegna, Piemonte e Abruzzo si dovranno accodare giocoforza”.

“Per quest'ultima si prevedono le maggiori fibrillazioni, avendo già convocato le urne per il prossimo 10 febbraio, e potendo essere costretta a farle slittare di oltre tre mesi. Ma la norma sicuramente impatta, allarga le braccia Luciano D'Alfonso, senatore del Partito democratico e già presidente della Regione”.





“È un emendamento nel fascicolo di quelli cosiddetti 'segnalati' (ovvero destinati a passare) a dare il colpo di spugna su rischiose prove elettorali intermedie per i gialloverdi. “Al fine di garantire la più elevata partecipazione dei cittadini alla vita politica […] nonché il contenimento dei costi a carico della finanza pubblica, […] gli organi che scadono nel primo semestre dell'anno sono rinnovati nel turno primaverile, che si tiene in una domenica compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno”. Poi il passaggio chiave: “Qualora in un turno elettorale si debbano svolgere le elezioni europee, la data del turno è stabilita nella stessa data”.

Ragioni di bilancio, ufficialmente. “Ma la ratio politica – spiega l'Huffington Post – è palese. Tra gli otto firmatari dell'emendamento spiccano Daniele Pesco e Stefano Patuanelli, presidente della commissione Bilancio, il primo, capogruppo al Senato, il secondo. Entrambi dei 5 stelle. Il partito storicamente più in affanno nelle tornate amministrative. Grazie alla manovra del cambiamento, dall'anno prossimo ci sarà un po' di ossigeno in più”.

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