SEDUTA CONSIGLIO REGIONALE POTREBBE SLITTARE A GIOVEDI': SI ANNUNCIA DIFFICILE VIA APPROVAZIONE QUESITO REFENDARIO VOLUTO DA LEGA. DECISIVA MEDIAZIONE GOVERNATORE MARSILIO. IN COMMISSIONE OSTRUZIONISMO M5S

REFERENDUM ELETTORALE: E’ BATTAGLIA, FI SI ASTIENE? CAOS E TENSIONE IN REGIONE

24 Settembre 2019 13:11

Regione - Politica

L'AQUILA – Non ci sono numeri certi, la trattativa è febbrile, l’approvazione è a rischio: la seduta del del Consiglio regionale che ha come argomento clou l’approvazione del quesito referendario, voluto dalla Lega, finalizzato all’affermazione del sistema maggioritario, potrebbe slittare alla mattina di giovedì. 

L'operazione è vitale per il Carroccio abruzzese, azionista di maggioranza nel centrodestra, che, su diktat di Matteo Salvini, ambisce a divenire il primo partito in Italia a portare a casa il risultato per il quale serve il placet di cinque Consigli regionali entro il prossimo 30 settembre. Con l’Abruzzo che punta a fare da Regione apripista, un obiettivo annunciato dal capo della Lega regionale, il deputato Giuseppe Bellachioma.

Ma ci sono problemi politici ed amministrativi in seno alla maggioranza di centrodestra: le opposizioni, Centrosinistra e M5S che governano insieme a Roma dopo che la Lega ha staccato la spina, ma l’ostacolo vero è rappresentato da Forza Italia che da Roma, direttamente dal leader, Silvio Berlusconi, avrebbe posto il veto.

I lavori non sono ancora iniziati e sono stati rinviati più volte nel corso della giornata perché sono ancora in corso le riunioni delle commissioni, prima, seconda e quarta che oltre alla proposta referendaria stanno esaminando un pdl sulla Saga, la società che gestisce l’aeroporto d’Abruzzo di Pescara ed uno sulla riforma della Ater. 

Alla luce dei circa 2mila emendamenti ostruzionistici presentati dalle opposizioni, soprattutto dal M5S e in parte dal centrosinistra, le sedute potrebbero ancora protrarsi ma, come emerso, il limite è per ore 22 per via del fatto che per un accordo sindacale gli addetti del consiglio non possono restare al lavoro per 13 ore consecutive. Ecco che si fa la ipotesi di un rinvio della seduta a giovedì mattina.   





“La seduta potrebbe slittare perché gli addetti non possono lavorare oltre le 13 ore consecutive, è in atto infatti l’ostruzionismo del Movimento cinque stelle e in parte del Pd che usano, leggi per noi e per gli abruzzesi determinanti, come la misura per la Saga e norme sulle Ater, quale strumento contrario non tanto nel merito ma per contrastare l’emendamento render Dario V pulito dalla Lega – ha spiegato il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, il quale ha sottolineato che il centrodestra sta votando in maniera compatta i provvedimenti di legge “mentre una discussione è in corso sul referendum”. 

Sul quesito, nel centrodestra è Forza Italia a puntare i piedi per via del veto nazionale e di alcune qustioni locali. L’Udc ha già annunciato il voto contrario. 

La maggioranza di centrodestra sta valutando anche la compattezza numerica visto che per l’approvazione della proposta referendaria sono necessari 16 voti sui 31 di cui è composto l’assemblea.

L’assenza di Silvio Paolucci (Pd), per motivi familiari, consentirebbe alla maggioranza di avere un voto di scarto nel caso in cui, come sembra, Forza Italia deciderà per l’astensione al posto di un voto contrario e Marianna Scoccia (Udc) confermerà il suo “no”.

Gli “azzurri”, insomma, avrebbero optato per la linea “morbida”, evitando un “no” che cambierebbe radicalmente gli esiti e che aprirebbe uno scenario drammatico in Regione. Cosa abbia spinto i berlusconiani a questo è da capire. Forse la minaccia di una mozione di sfiducia al rappresentante in giunta, Mauro Febbo. O forse un via libera sulla surroga del sottosegretario alla presidenza della Giunta Umberto D’Annuntiis.





Si vedrà. Nel frattempo il Movimento Cinque Stelle si è schierato apertamente contro l’ipotesi-referendum: “Lo vediamo come il peggior male possibile – ha detto Sara Marcozzi – Salvini è stato al governo e ha avuto tutto il tempo di cambiare la legge elettorale”.

Ecco perché i grillini stanno facendo ostruzionismo (o, come dice la Marcozzi, “costruzionismo per bloccare provvedimenti dannosi”) nei lavori di commissione.

Per questo il Consiglio è slittato più voltea. Giornata lunga e convulsa, dunque, in Regione.

E forse sarà decisiva la mediazione del governatore, Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia, che con il suo partito è d’accordo con il quesito referendario.

Se l’Abruzzo votasse il quesito sarebbe la prima delle cinque regioni ad approvare la proposta, per ufficializzare la quale i cinque consigli dovrebbero pronunciarsi positivamente entro il prossimo 30 settembre. 

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