GLI ARRESTATI AUTORI DI ALTRE DUE RAPINE; NIGLIO, ''COINVOLTI NEL TRAFFICO DI COCAINA E FORSE INDEBITATI, LA CRIMINITA' IN CITTA' SI STA EVOLVENDO''

RAPINA SALA SCOMMESSE: IN MANETTE TRE AQUILANI, SI CERCA UN QUARTO COMPLICE

di Loredana Lombardo

16 Aprile 2018 12:31

L'Aquila - Cronaca

L’AQUILA – Sono aquilani i tre ragazzi arrestati questa mattina all’alba all’Aquila dagli agenti della sezione antirapina della Squadra Mobile della Polizia dell'Aquila per la rapina avvenuta il 19 marzo in una sala slot presso il Tecnopolo di Pile, con un bottino di 8 mila e 500 euro, con gli autori armati di ascia e coltelli. Tuttora ricercato un quarto complice.

Gli arrestati sono Stefano Facchinei, 37 anni, Marco Parisse 35 anni, entrambi pregiudicati e con precedenti per droga e Igor Rossi 24 anni, con precedenti di polizia.

I provvedimenti sono stati emessi dal giudice per le indagini preliminari,  Mario Cervellino, su richiesta del Sostituto Procuratore, Guido Cocco.

I tre sono stati arrestati all’interno delle loro abitazioni di Coppito, in regime domiciliare.

Tutti e tre sono disoccupati, e sono coinvolti anche in altre due rapine ai danni di esercizi commerciali del capoluogo, avvenute il 21 e il 22 marzo scorso.





“Siamo alla ricerca anche di un quarto uomo – ha spiegato Tommaso Niglio, dirigente della Squadra Mobile, durante la conferenza stampa di questa mattina – siamo arrivati a loro grazie a una serie di controlli incrociati e alla collaborazione del titolare della sala slot”.

“Una sequenza così ravvicinata nella rapine – ha aggiunto – ci fa credere che siano coinvolti nel traffico degli stupefacenti, nello specifico cocaina e che abbiano probabilmente contratto dei debiti in tal senso, che li hanno spinti a questa spasmodica ricerca di denaro”.

Dopo la rapina alla sala slot gli investigatori della Squadra Mobile si sono messi immediatamente sulle tracce del sodalizio, individuato grazie alle testimonianze delle vittime nonché alle immagini reperite attraverso gli impianti di videosorveglianza installati in città.  

Nel visionare le immagini, gli operatori hanno subito riconosciuto uno degli autori della rapina del 18 marzo, in quanto lo stesso era stato già arrestato per spaccio di sostanze stupefacenti.

Dopo l’arresto del primo componente del sodalizio, è stato poi possibile risalire agli altri due complici attraverso l’analisi e l’incrocio dei dati derivanti dall’attività di controllo del territorio, portata avanti con costanza  in maniera capillare dalla Polizia Stato in questa provincia; infatti  la sera del 19 marzo 2018  i tre soggetti erano stati sottoposti ad un controllo sull’autostrada, in direzione Roma.

Facchinei e Rossi la sera del 18 marzo sono entrati dentro la sala slot a orario di chiusura, coperti con degli scaldacollo per non farsi riconoscere e armati di ascia e coltello si sono fatti consegnare l’incasso per poi scappare su una macchina di proprietà di Facchinei, con la quale, durante la fuga, hanno imboccato un senso contrario di marcia.





Il giorno dopo sono tornati alla sala slot per portare via alcuni ticket delle sale scommesse e grazie alla prontezza del titolare, che ha chiamato subito la polizia, gli investigatori hanno riconosciuto Parisse, già segnalato per precedenti di droga.

Il 21 marzo hanno tentato una seconda rapina ai danni del ristorante cinese Nuovo Impero, “hanno puntato un coltello alla gola della moglie del proprietario, ma sono stati messi in fuga dal marito e da alcuni lavoranti”, ha spiegato Niglio.

Il 22 marzo hanno tentato di colpire una tabaccheria a Sant’Elia, senza però portare via nulla.

Gli investigatori sono arrivati ai tre, dopo averli fermati per un normale controllo mentre si stavano dirigendo a Roma, “probabilmente per acquistare della droga. Durante il controllo abbiamo inoltre rinvenuto alcuni ticket sottratti dalla sala scommesse”, ha aggiunto Niglio.

La sezione antirapina ha acquisito in queste settimane informazioni nel mercato della droga locale e per il dirigente della Squadra Mobile, “questo episodio per noi testimonia che c’è una forte propensione in città alla vendita degli stupefacenti e stiamo lavorando in tal senso con una strategia su doppi livelli, che vada a reprimere gli effetti e colpire anche i grossisti”.

“È una criminalità, quella aquilana, che si sta evolvendo, episodi di questo tipo non sono all’ordine del giorno nel territorio aquilano, ma rappresentano l’ordinario piuttosto nelle grandi città”, ha concluso.

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