SULMONA – “Abbiate il coraggio di fare scelte chiare e tempestive per la salvaguardia del reparto di Ostetricia e Ginecologia che rischia la chiusura a causa del depauperamento del personale. La sanità peligna deve essere priorità contro mortificazione del centro Abruzzo”.
Lo afferma il sindaco di Sulmona (L'Aquila), Annamaria Casini, che interviene sulla situazione in cui versa il punto nascita di Sulmona che rischia la chiusura per mancanza di personale.
“La mancata autorizzazione stralcio al Piano fabbisogno assunzionale 2019 da parte della Regione richiesta dalla Asl, per consentire di agire subito sulla dotazione di personale del Punto Nascita nell'ospedale di Sulmona con l'assunzione di un medico, rischia di aggravare la situazione del reparto e di renderne tardivo qualunque successivo intervento regionale o governativo di salvaguardia. L'assunzione del ginecologo, Gianluca Di Luigi, in un'altra Asl, il prossimo pensionamento della dottoressa Recanati, le limitazioni di servizio di altro personale e di conseguenza la mancata turnazione, che deriverebbe dalla carenza di organico, allontanerà sempre più il reparto da quegli standard di sicurezza che il ministero richiede per il suo mantenimento nell'ospedale di Sulmona. E di fatto ne sta decretando la chiusura – sottolinea il sindaco – il mio è un accorato appello alla Regione e alla Asl 1 affinché finalmente si abbia il coraggio di fare scelte chiare e tempestive che invertano la tendenza di un lento e costante depauperamento di personale e dotazioni strumentali, se non si ha una strategia chiara di rilancio del servizio”.
“Chiedo, inoltre, a tutte le forze politiche di affrontare subito questo tema e l'intera questione della sanità peligna come una priorità dell'agenda politica per la sopravvivenza delle nostre aree montane del Centro Abruzzo, che rischiano lo spopolamento proprio a causa della riduzione di servizi essenziali, i quali, invece, vanno garantiti oltre i numeri e le perequazioni legate a standard normativi” aggiunge Casini concludendo con l'auspicio che “la politica si riappropri della sua capacità di incidere secondo i bisogni reali dei cittadini”.
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