L’AQUILA – Circa 50 dipendenti della Provincia dell’Aquila a rischio taglio hanno occupato il primo piano della sede dell’ente in via Monte Cagno, nella periferia Ovest del capoluogo.
Annunciata, inoltre, un’occupazione per martedì prossimo del Consiglio regionale.
La rivolta è contro le nuove norme contenute nella legge di stabilità che sta approdando al Senato e che in Abruzzo mettono a rischio complessivamente 720 posti di lavoro, 263 dei quali all’Aquila.
“Siamo in preda a un delirio istituzionale – afferma la sindacalista Cgil Rita Innocenzi, presente alla manifestazione – Il taglio delle Province è un fallimento della riforma della pubblica amministrazione. Le Province sono anche a rischio di dissesto finanziario, bisogna aprire subito un tavolo della concertazione per garantire i dipendenti e la continuità dei servizi”.
Il governo ha intenzione, già a partire dal 2015, di ottenere un risparmio di 1 miliardo di euro imponendo alle 86 Province italiane il dimezzamento del loro attuale personale, da 31.446 dipendenti attuali a 19.339, con un taglio di 20 mila posti.
Nel dettaglio la Provincia dell’Aquila dovrà tagliare 263 lavoratori, con risparmio di 10,2 milioni.
“Se l’idea del governo è che gli enti con meno compiti debbano avere meno spese, vengano da Roma a vedere se, quei pochi compiti sono tali da cambiare la vita alle persone”, ha denunciato nei giorni scorsi il presidente, Antonio Del Corvo. (r.s.)
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