PROGETTO C.A.S.E.: UNO SU 5 NON METTE IL NOME SUL CAMPANELLO, RAFFICA DI MULTE

29 Settembre 2016 16:13

L'Aquila - Cronaca

L'AQUILA – Il Comando di Polizia Municipale dell'Aquila rende noto che, nell’ambito dei controlli, ripresi negli ultimi venti giorni, in relazione a quanto disposto dalla reiterata ordinanza sindacale, con la quale si dispone l’obbligo, per gli assegnatari di alloggi del progetto C.a.s.e., di apporre il nominativo su citofoni e campanelli, su 200 verifiche effettuate, sono emerse 40 infrazioni, sanzionate, come previsto dall’ordinanza stessa, con una multa di 50 euro.

I controlli sono ancora in corso e verranno condotti in tutti i quartieri Case.





“Registro con amarezza questo dato – ha dichiarato il sindaco Massimo Cialente – che evidenzia come un quinto degli assegnatari di alloggi Case non rispetti alcune regole di normale convivenza, fissate nell’interesse della sicurezza e del funzionamento complessivo”.

“Conoscere il nome del nucleo familiare domiciliato in un appartamento è fondamentale non solo per questioni di ordine pubblico, soprattutto in un momento complesso come quello presente, ma anche ai fini di Protezione civile, nonché per l’invio di comunicazioni”.





“I controlli andranno avanti, – ha proseguito il sindaco – poiché questo escamotage è utilizzato anche per rendersi irreperibili ai fini della consegna di bollette e cartelle di pagamenti. Per tale ragioni verranno effettuate anche segnalazioni alle forze dell’ordine, per accertare l’esistenza di eventuali sistemi di scarsa trasparenza”.

“A questo proposito – ha concluso Cialente – devo anche segnalare con rammarico che, nel momento in cui, nel rispetto di una legge, che peraltro io ritengo iniqua, si devono effettuare le letture dei contatori per quantificare i pagamenti a consumo individuale, vi sono assegnatari, con il contatore all’interno dell’appartamento, che si rifiutano di far entrare gli addetti. Siamo costretti a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine, poiché queste persone, impedendo la lettura, mettono a rischio la possibilità di accensione delle caldaie nei tempi normativamente previsti per il 15 ottobre”.

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