PROGETTO C.A.S.E: CONGUAGLI FINO A 2 MILA EURO, INQUILINI IN RIVOLTA E RICORSI IN ARRIVO

di Marianna Galeota

11 Agosto 2016 15:51

L'Aquila -

L'AQUILA – C'è chi vanta dei crediti, ma anche chi dovrà pagare fino a duemila euro, per i conguagli che i residenti dei Progetti C.a.s.e dell'Aquila hanno iniziato a ricevere per i consumi di gas e elettricità delle parti comuni relativi al periodo che va dall’aprile 2013 al dicembre 2014. 

Il Comune sta infatti recapitando in questi giorni le lettere agli assegnatari degli alloggi che sono già sul piede di guerra annunciando ricorsi e battaglie legali. 

I cittadini stanno raccogliendo le procure per far partire una pioggia di ricorsi che saranno curati dall’avvocato Fausto Corti.





Secondo gli inquilini infatti i conguagli sarebbero stati calcolati sulla base della rilevazione a metro quadrato e non su quella del consumo effettivo. 

“Il Comune ha l’obbligo di procedere con gli addebiti, avendo anticipato le somme – afferma Corti – In quella fase la legge prevedeva che lo dovesse fare sulla base dei consumi, ma il Comune si è disinteressato dal fare le misurazione e letture e ora non ha alcun diritto di recuperare queste somme. Su questa cosa si è espresso anche il tribunale dell’Aquila che ha respinto l’anno scorso il nostro ricorso perché si trattava di un mero anticipo, su cui però il Comune avrebbe dovuto fare conguagli secondo lettura. Cosa che non ha fatto”.

L’amministrazione secondo Corti, starebbe andando “consapevolmente fuori legge”.





“Fino a novembre 2014 si calcolava a consumo – spiega meglio l’avvocato – Da novembre al 31 marzo 2016 a metro quadrato. Il Comune aveva inviato una prima richiesta di pagamento fino a marzo 2014 che era formalmente indicata come anticipo e si nelle lettere si diceva che si sarebbe andati a conguaglio sulla base dei consumi effettivi. Quando cambiò la normativa a novembre avrebbe dovuto fare le letture per fare il conguaglio, per poi passare al rilevamento a metro quadrato per cui non era necessaria la verifica. Il Comune si è disinteressato completamente della questione e ovviamente non ha il dato su cui calcolare quei consumi. Gli inquilini del Progetto Case hanno fatto anche una proposta di mediazione al settore competente che tuttavia è rimasta lettera morta. Non essendo stata utilizzata la rilevazione a consumo è un criterio illegale che genera ingiustizia”.

A Corti risponde il sindaco, Massimo Cialente, che nei giorni scorsi, intanto, ha annunciato denunce contro ignoti per la questione dei contatori manomessi. 

“Le persone si sono scaldate e ora devono pagare – afferma il sindaco – Abbiamo calcolato al metro quadrato esattamente come diceva la legge. Ogni piastra ha consumato un tot che va pagato, non ci stiamo inventando chissà che! Non c’è nessuna sentenza che ci obbligava a fare nulla e non stiamo rubando niente dalle tasche di nessuno. Piuttosto, i benestanti inizino a pagare. Mi spiace constatare invece che nessuno si sia mai indignato per le decine di contatori manomessi. Un fatto gravissimo che ho denunciato e su cui stanno indagando le forze dell’ordine e sono in attesa di conoscere gli esiti”. 

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