PRG PORTO PESCARA: DIFFIDA DI SOSPIRI, ”VIA SPETTA AL MINISTERO, NO A REGIONE”

8 Dicembre 2016 13:04

Pescara - Politica

PESCARA – “Piano regolatore portuale di Pescara alla Via regionale, scatta la diffida. L’ho protocollata formalmente stamane, un atto indirizzato al dirigente del Servizio valutazione ambientale Domenico Longhi, al direttore generale e presidente Ccr-Via Cristina Gerardis, nel quale ho formalmente diffidato i membri della Commissione a esprimersi sul progetto ricordando la carenza professionale da parte dell’istruttore regionale nella progettazione e realizzazione di opere portuali; la competenza di tali opere che fa capo esclusivamente alla Commissione valutazione impatto ambientale nazionale presso il Ministero dell’Ambiente, e, in ultimo, la grande superficialità con la quale la Regione sta affrontando un Piano di tale rilevanza e delicatezza, senza tener conto degli effetti che comunque potrebbe determinare sugli equilibri ambientali del porto e della spiaggia pescarese, con chiare ripercussioni economiche”.

Così in una nota il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Lorenzo Sospiri.

“Se la diffida non fermerà la Commissione, sono pronto a promuovere una class-action con tutti gli operatori economici pescaresi con richiesta danni a tutti i membri della Commissione, al progettista e al direttore dei lavori”, aggiunge.

“In relazione al progetto depositato il 23 novembre 2015, avente a oggetto ‘Porto di Pescara. Lavori di apertura della diga foranea e opere di protezione del Porto di Pescara’ – si legge nella diffida – si evidenzia che il progetto in esame non tiene conto del nuovo Piano regolatore portuale approvato dal Consiglio regionale il 15 novembre 2016 e dell’integrazione della barriera all’interno delle stesse infrastrutture portuali quali prolungamento dei moli e i nuovi bacini portuali”.





“Si riscontra inoltre la carenza professionale da parte dell’istruttore regionale nella progettazione e realizzazione di opere portuali come quelle in esame in difformità all’articolo 63 della legge regionale 1/2012. Poi, la Commissione regionale Via è incompetente all’esame della pratica; al contrario, in concordanza al vigente codice dell’ambiente-allegato 2, la competenza delle opere di infrastrutture portuali come quelle in esame (in conformità al Piano regolatore portuale vigente) è della Commissione valutazione impatto ambientale nazionale presso il Ministero dell’Ambiente”.

“Tutto ciò premesso evidenzia l’estrema superficialità con la quale si sta affrontando un tema così rilevante per i delicatissimi equilibri ambientali tra il porto fluviale e la spiaggia pescarese che potrebbero causare ulteriori gravi danni economici agli imprenditori turistici e agli operatori portuali. Per tutte queste ragioni diffido i membri della Commissione a esprimersi sul progetto senza considerare le eccezioni sollevate, evidenziando sin d’ora che, in caso contrario, sarà mia cura promuovere una class-action da parte degli operatori economici pescaresi per la richiesta di danni a tutti i membri della Commissione, al progettista e al Direttore dei lavori”.

“Il governatore Luciano D’Alfonso – spiega Sospiri – non può pensare di accelerare sul Piano regolatore portuale di Pescara, ignorando dei passaggi tecnici fondamentali, trasformando l’opera in una sua rivalsa personale. Tanto tempo si è perso, proprio per i maldestri tentativi del presidente D’Alfonso di bruciare l’iter: oltre un anno fa, il 25 novembre 2015, ha pubblicato il bando per l’apertura della diga foranea, opera appaltata, ma bloccata perché non prevista nel vecchio Piano regolatore portuale, dunque non si poteva procedere con i lavori”.

“Avevamo avvisato D’Alfonso del suo errore ma, nella sua cieca testardaggine, è andato avanti lo stesso senza cavare un ragno dal buco. Tant’è che il nuovo Piano, che questa volta sì prevede lo sfondamento della diga, è stato approvato solo una decina di giorni fa, con il sostegno e il voto favorevole e responsabile di Forza Italia”.

“Ora però pretendiamo il rispetto delle procedure tecniche: per mandare avanti le opere è prima necessario dotarsi del parere della Commissione Via nazionale, ossia la Commissione per la valutazione d’incidenza Ambientale dell’opera, perché a oggi non sappiamo quali ricadute potrebbero avere le opere come progettate sull’ambiente, sul fiume e sul nostro mare e non sappiamo se siano o meno necessari dei correttivi o miglioramenti”.





“Quella valutazione è obbligatoria per garantire la sicurezza della città, e invece il governatore D’Alfonso sta cercando di sviare e di bypassare l’iter: il Piano, mascherato come ‘opere a difesa della costa’, dunque opere miranti esclusivamente a eliminare l’insabbiamento del porto, è stato mandato all’esame della Commissione regionale di Via, ma per rilasciare una semplice valutazione ambientale, che è cosa ben diversa dalla Valutazione d’incidenza ambientale che comunque, in questo caso, trattandosi di opera portuale, ossia di rilevanza nazionale, spetta alla Commissione Via nazionale”.

“Il tentativo del presidente D’Alfonso, che a fine novembre si era venduto la pelle dell’orso prima di ucciderlo, annunciando per gennaio 2017 il cantiere di apertura della diga foranea – aggiunge Sospiri –, è semplicemente inaccettabile: Forza Italia dice sì alle opere strategiche per la nostra regione, ma solo se corroborate dalle opportune garanzie di sicurezza e tutela ambientale, ancor più necessarie a Pescara dopo gli effetti disastrosi determinati dalle opere portuali che hanno portato alla costruzione della diga foranea”.

“Noi abbiamo il dovere di garantire la sicurezza dei fruitori di quel porto, il governatore non può pensare di far passare l’allungamenti dei moli come un’opera di manutenzione ordinaria del porto. Ora lo sappiamo e anche la Commissione regionale di Via dev’essere consapevole di assumersi una responsabilità determinante: chiediamo buon senso, ovvero la Commissione regionale Via blocchi l’esame del Piano regolatore portuale, ammetta la propria incompetenza amministrativa in materia, e lo rinvii per competenza all’esame della Commissione Via nazionale”.

“Sarà compito del Governatore – conclude Sospiri – esercitare l’opera di pressing a Roma affinchè esamini al più presto la pratica, non impiegando i 12 mesi comunque previsti dall’iter procedurale”.

 

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