PREMI PRODUZIONE IN REGIONE: CLAMOROSO GRIPPO, ”VOTI TROPPO ALTI, NON PAGATEMI”

di Filippo Tronca

12 Aprile 2017 17:30

Regione - Politica

L'AQUILA – Nelle settimane in cui i dirigenti della Regione Abruzzo sono sul piede di guerra contro i giudizi ritenuti ingenerosi sul loro operato del 2015 da parte del Organismo interno  di valutazione (Oiv), da cui dipende l'indennità di risultato, spunta fuori un clamoroso caso, a dir poco controcorrente.

Ernesto Grippo, ex capo di gabinetto del presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, che si è dimesso a dicembre 2015 e attuale comandante dei Vigili urbani dell'Aquila, rifiuta le valutazioni positive, rinunciando a parte della retribuzione di risultato.

Contro il suo stesso interesse, ha giudicato infatti eccessivo il voto “ottimo” che il munifico Oiv gli ha assegnato per l'operato da dirigente del “servizio assistenza atti del Presidente e della Giunta regionale”. E addirittura ha chiesto all’Oiv di non essere giudicato e rinunciare al compenso aggiuntivo per il suo ruolo di dirigente del servizio autonomo Gabinetto di presidenza, per il quale gli è stato assegnato il voto “buono”.

Non solo, Grippo si permette anche di criticare i criteri dei giudizi: contesta, infatti, nel merito e nel dettaglio le valutazioni dell’Oiv, basate su obiettivi “insignificanti”, “ovvi” e “scontati”. Considera gli obiettivi da centrare “non valutabili”, in quanto “senza risorse finanziarie e di compiti istituzionali”. Evidenzia financo che “sono errati i dati relativi al personale” a lui assegnato.

Un altro pianeta, rispetto agli ex colleghi dirigenti regionali che, affiancati dai battaglieri sindacati di settore, minacciano azioni legali per i voti “appiattiti verso il basso” dell’Oiv, che a loro dire ha risposto a indicazioni da parte dei capi dipartimento, ritenuti correi dell'ingiustizia.

Gli insorti lanciano strali su criteri di giudizio connotati da “mancanza di oggettività, per assiomi e livellamenti e soprattutto immotivatamente, senza dare indicazioni utili al valutato sulle mancanze, né sulle modalità di miglioramento”, umiliando così, sempre secondo loro, le professionalità della Regione, “vessate e disprezzate”.





Grippo, del resto, dalla Regione se ne è andato via a dicembre 2015, rimanendo fermo per qualche mese e poi tornando a fare il capo della polizia Municipale nel capoluogo. Ex comandante dello stesso corpo ma a Pescara ai tempi di D'Alfonso sindaco, pur non annoverabile tra i fedelissimi, ha avuto sempre buon rapporto con il governatore, che lo ha voluto nella sua squadra a palazzo Silone.

Era stato assunto al momento in cui era al suo primo mandato alla guida della Municipale aquilana. Poi, a novembre scorso, la decisione di andarsene, di cui non sono mai stati resi noti i motivi, rubricati tra le motivazioni personali.

Da quanto si legge nelle note scritte a penna da Grippo in calce alle pagelle dell’Oiv, comunque, si può supporre che dietro la scelta ci sia un’evidente disagio per la sua scarsa capacità di incidere, e un malcelato disappunto sul funzionamento della macchina regionale.

Per quanto riguarda il “Servizio autonomo Gabinetto di presidenza”, il giudizio complessivo dell’Oiv è stato “buono”, assegnando 67 punti su 100, e precisamente 39 punti su 60 per il “grado di raggiungimento degli obiettivi assegnati”, e 28 punti su 40 per quel che riguarda le “competenze organizzative e gestionali”.

Ma secondo Grippo “il servizio assegnato è risultato privo di personale dal 2 gennaio al mese di giugno, privo di risorse finanziarie e di compiti istituzionali quindi non valutabile. Dal mese di giugno gli obiettivi si riferiscono solo alla polizia locale per tutto il resto nulla è cambiato – lamenta – Chiedo pertanto di non essere valutato, e comunque una valutazione negativa, rinuncio pertanto sin d'ora a qualsiasi retribuzione di risultato”.

Si concede, in soldoni, il lusso di rinunciare alla sua indennità di risultato, che si aggiunge allo stipendio tabellare, fissato per tutti a 43.625 euro l'anno, e all’indennità di posizione, variabile in base alla complessità del settore diretto, e che oscilla intorno a 41 mila euro annui.





Nel giudicare l’operato di Grippo a capo del servizio autonomo Gabinetto di presidenza, l'Oiv aveva ritenuto non raggiunti gli obiettivi relativi alla “nuova norma sulla polizia locale”, alla “scuola regionale di polizia locale”, al monitoraggio dei fenomeni di degrado urbano”, e alla “banca dati unica dei corpi di Polizia locale”.

Centrato, al contrario, l’obiettivo relativo alla “costituzione dei corpi unici di polizia locale in ambiti territoriale ottimali”. Altrettanto sorprendente il commento di Grippo in calce alla valutazione questa volta “ottima” con 87 punti su 100 assegnati, per la dirigenza del “servizio assistenza atti del Presidente e della Giunta regionale”, da lui ricoperta ad interim.

Qui l’ex dirigente scrive che “il personale assegnato non risulta veritiero, gli obiettivi assegnati sono insignificanti, ovvi e scontati. La valutazione è eccessiva”.

Il generoso Oiv gli aveva assegnato 59,25 punti su 60 per il raggiungimento degli obiettivi e 27 su 40 per le competenze organizzative e gestionali. Tra gli obiettivi “l’informatizzazione delle delibere regionali”, e “l'informatizzazione degli atti normativi”, per l’Oiv pienamente centrati, e “l’attuazione prescrizioni del piano triennale e anticorruzione”, centrato in buona parte.

Con risorse umane a disposizione quantificate in 27 dipendenti. Ma per Grippo, lasciando perdere il fatto che i dipendenti non erano quelli contati dall'Oiv, gli obiettivi erano “normale amministrazione”. E dunque “l’ottimo” è immeritato, con relativo compenso, che può arrivare anche a 14 mila euro lordi l’anno.

Insomma è Grippo che alla fine dei conti ha giudicato l’Oiv, e non viceversa, bocciandolo senza appello.

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