PRECARI SISMA 2009: ”RESOCONTI SU INCONTRI A ROMA CI PREOCCUPANO”

14 Ottobre 2017 11:21

L'Aquila -

L'AQUILA – “Apprendiamo dagli organi di informazione dei recenti incontri tenutisi a Roma sulle problematiche del cratere sismico ed in particolare sulle questioni legati ai dipendenti impiegati nel processo di ricostruzione 2009. Pur apprezzando l’impegno dei nostri rappresentanti politici e degli amministratori protagonisti di detti incontri, i loro resoconti destano in noi preoccupazioni legate alla precarietà della situazione”.

Lo scrivono in una nota i precari della ricostruzione degli Uffici speciali e del Comune dell'Aquila.

“Emerge infatti che tale condizione lavorativa precaria possa continuare per ancora tanti anni, mortificando l’impegno di tanti lavoratori, legati al territorio, che fin da subito hanno costituito la spina dorsale del processo ricostruttivo”, prosegue la nota. 

LA NOTA COMPLETA

Apprendiamo dagli organi di informazione dei recenti incontri tenutisi a Roma sulle problematiche del cratere sismico ed in particolare sulle questioni legati ai dipendenti impiegati nel processo di ricostruzione 2009. 





Pur apprezzando l’impegno dei nostri rappresentanti politici e degli amministratori protagonisti di detti incontri, i loro resoconti destano in noi preoccupazioni legate alla precarietà della situazione.

Emerge infatti che tale condizione lavorativa precaria possa continuare per ancora tanti anni, mortificando l’impegno di tanti lavoratori, legati al territorio, che fin da subito hanno costituito la spina dorsale del processo ricostruttivo

Noi precari abbiamo partecipato alle ultime iniziative sindacali volte alla risoluzione organica del problema, sempre con la consapevolezza che bisogna trovare una buona soluzione per tutti.

Giova ricordare che il progetto normativo per il personale deroga le risorse finanziarie e le procedure ordinarie di assunzione, permettendo alle tante realtà comunali del cratere sismico 2009, di colmare le rispettive dotazioni organiche a “costo zero”.

Un’occasione che in passato, per i principali disastri naturali che negli anni hanno martoriato il territorio italiano, è stata sempre ben sfruttata. Ultima in ordine di tempo la stabilizzazione di circa 600 dipendenti allora impegnati nella ricostruzione del terremoto Umbria-Marche del 1997, disastro meno impattante di quello aquilano.





Ricordiamo che nei prossimi due, tre anni le previsioni di assunzione della Pubblica Amministrazione contano di 500.000 unità lavorative e di 50.000 stabilizzazioni di personale precario con l’applicazione della c.d. Legge Madia.

Pertanto le sole proroghe delle scadenze contrattuali non bastano più ed è per questo che chiediamo una risoluzione definitiva della questione del “precariato della ricostruzione”.

Rimanendo in attesa degli ulteriori sviluppi sulla vicenda, invitiamo le forze politiche ad unirsi per portare a casa i risultati previsti, perché la vittoria sarebbe del territorio, della sua effettiva rinascita e di tutti i lavoratori legati ad esso.

I precari annunciano fin da subito l'imminente incontro con tutte le rappresentanze sindacali per decidere insieme l'indizione dello stato di agitazione.

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