PRECARI L’AQUILA: PADOVANI, ‘RESPONSABILITA’ PROROGHE DELLA GIUNTA’

13 Ottobre 2015 17:51

L'Aquila - Politica

L’AQUILA – “Ho ascoltato la recente intervista del sindaco, Massimo Cialente, ove accusa il governo di non fornire altre risorse umane per la ricostruzione della città dell’Aquila, assurdo! Sì perché nel frattempo il primo cittadino cosa fa? Assolutamente nulla per salvare parte cospicua delle risorse umane già in seno all’Ente da anni, nulla se non limitarsi ad annunciare a parole papabili soluzioni per il rinnovo dei contratti dei 56 precari del Comune dell’Aquila (di cui 41 dedicati alla ricostruzione), nascondendosi dietro il parere negativo della dirigente Coluzzi, le attenzioni da parte della Corte dei conti come se fosse un qualcosa di anomalo, e dietro al fatto che nessun dirigente, a suo dire, si assumerebbe la responsabilità di firmare i contratti dei lavoratori”.

Lo scrive in una nota il consigliere comunale dell’Aquila del Partito socialista Gianni Padovani.

LA NOTA COMPLETA

Al sig. sindaco e alla sua Giunta andrebbe ricordato che l’art. 49 (Pareri dei responsabili dei servizi) del Testo unico degli enti locali (Tuel) è stato modificato ed integrato dall’art. 3, comma 1-b) del D.L. n. 174 del 10.10.2012, convertito con modificazioni dalla L. n. 213 del 7.12.2012.

Leggendo con la dovuta attenzione si osserva come la novella abbia inserito il comma 4), non presente nella versione originale dell’art. 49 del Tuel, il quale recita: “Ove la Giunta o il Consiglio non intendono conformarsi ai pareri di cui al presente articolo, devono darne adeguata motivazione nel testo della deliberazione”.

Per fornire la massima chiarezza a seguire il testo integrale del richiamato art. 49 così come aggiornato: Art. 49. – (Pareri dei responsabili dei servizi). –





1. Su ogni proposta di deliberazione sottoposta alla Giunta e al Consiglio che non sia mero atto di indirizzo deve essere richiesto il parere, in ordine alla sola regolarità tecnica, del responsabile del servizio interessato e, qualora comporti riflessi diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio dell’ente, del responsabile di ragioneria in ordine alla regolarità contabile. I pareri sono inseriti nella deliberazione.

2. Nel caso in cui l’ente non abbia i responsabili dei servizi, il parere è espresso dal segretario dell’ente, in relazione alle sue competenze.

3. I soggetti di cui al comma 1 rispondono in via amministrativa e contabile dei pareri espressi.

4. Ove la Giunta o il Consiglio non intendano conformarsi ai pareri di cui al presente articolo, devono darne adeguata motivazione nel testo della deliberazione.;

Il comma 4 del rinnovato art. 49 del Testo Unico n.267/2000 stabilisce chiaramente che ove la Giunta o il Consiglio non intendano conformarsi ai pareri di regolarità tecnica e contabile, possono farlo autonomamente dandone adeguata motivazione nel testo della deliberazione.

Ne consegue che le responsabilità di cui al comma 3) dell’art. 49 del Tuel, quelle amministrative e contabili, sono assunte dall’organo collegiale che adotta la deliberazione. Quale miglior occasione!





Garantiti, oltretutto, dal parere positivo del ministero del Lavoro, della Ragioneria dello Stato, e dell’avv. Domenico De Nardis, attualmente con funzioni di segretario generale del Comune dell’Aquila a seguito delle ben note vicende (indagine giudiziaria e ferie forzate del segretario effettivo, Carlo Pirozzolo, ndr).

Quanto fin qui illustrato solo per chiarire come, tradotto in termini pratici, i dirigenti non avrebbero nessun tipo di responsabilità amministrativa e contabile nel firmare il rinnovo dei contratti dei precari del Comune dell’Aquila.

Sempre a voler credere che la circostanza per cui i dirigenti non vogliano firmare i contratti corrisponda a verità. Allo scrivente risulta il contrario!

Come già in altre circostanze espresso, sostengo vivamente che la politica debba saper scegliere, saper decidere, a volte anche saper rischiare per il bene della collettività.

Se ci si ostina ancora, dopo settimane, a non voler prendere una decisione in merito i motivi possono essere soltanto due: o che le reali intenzioni del sindaco siano diverse rispetto a quelle più volte decantate, oppure che non si è più in grado di assumere delle responsabilità volte a tutelare il bene comune dell’Aquila e degli aquilani.

Viene da sé che laddove il capitano della nave si ritrova a non essere più nelle condizioni di potere e/o volere assumere responsabilità che gli competono, la soluzione è solamente una: che abbandoni la barca e faccia un passo indietro.

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