POWERCROP: LE RAGIONI DEL NO IERI IN CONFERENZA DEI SERVIZI

25 Marzo 2015 18:46

Pescara - Politica

PESCARA – Rischi per la qualità dell’aria, e troppo grande per ottenere deroghe, incertezze sul Piano di approvvigionamento delle biomasse e sul recupero dell'energia termica, incompatibilità con la fascia di rispetto della Riserva regionale del Monte Salviano e anche con le testimonianze archeologiche delle Condotte di Augusto.

Questi alcuni degli argomenti che hanno pesato sulla bocciatura di ieri dell’impianto a biomasse che Powercrop, gruppo Maccaferri, vuole realizzare ad Avezzano (L'Aquila), da parte della Conferenza dei servizi che si è riunita ieri a Pescara, assediata da un sit in di associazioni contrarie all’impianto.

“Il caso Powercrop – commenta oggi soddisfatto l’assessore regionale all’ambiente Mario Mazzocca – dimostra ancora una volta che la tutela ambientale rappresenta per noi una priorità che non può essere messa in discussione o sottoposta a ragioni di carattere economico, perché è sul patrimonio di bellezze naturalistiche che intendiamo fondare lo sviluppo della nostra regione”.

Erano presenti alla Conferenza, oltre ai rappresentanti della PowerCrop, la responsabile del Servizio energia della Regione Abruzzo, Iris Flacco, l'assessore del Comune di Avezzano Roberto Verdecchia su delega del sindaco, l'Agenzia regionale tutela ambientale, l' Azienda regionale delle attività produttive, il Consorzio acquedottistico marsicano, la Snam, i Vigili del Fuoco, la Sovrintendenza ai beni archeologici e, in qualità di uditori, i rappresentanti delle associazioni ambientaliste.





La ditta aveva presentato istanza di autorizzazione unica in data 7/8/2008 e il 6/10/2011 quella relativa all'autorizzazione integrata ambientale.

Nel corso della conferenza i rappresentanti dell'Arta hanno evidenziato la necessità di approfondire tre aspetti: la compatibilità dell'impianto con il Piano di qualità dell'aria, il Piano di approvvigionamento delle biomasse e il recupero dell'energia termica, come previsto nelle linee guida del decreto legislativo 152 del 2006.

Il Comune di Avezzano ha dichiarato di voler depositare una memoria scritta, manifestando in via preliminare il proprio parere sfavorevole.

Importante anche il contributo del rappresentante della Sovrintendenza ai beni archeologici, che ha evidenziato come nel progetto della ditta non si faccia alcun riferimento a testimonianze archeologiche importanti, come le Condotte di Augusto.

La ditta ha cercato soprattutto di ribattere alle contestazioni relative al contrasto con le prescrizioni contenute nel Piano di qualità dell’aria, appellandosi al fatto che l'impianto in questione godrebbe del “favore” a livello comunitario, vale a dire che le indicazioni del Piano di qualità dell'aria potrebbero essere disattese, trattandosi di un impianto di energia da fonte rinnovabile.





“Un rilievo privo di sussistenza – spiega Mazzocca – perché il nostro Piano nasce sulla base delle indicazioni del protocollo di Kyoto e delle normative comunitarie. Le possibile deroghe potrebbero valere solo eventualmente per impianti di piccola portata, ma non è questo il caso. Senza contare che, come ha sottolineato il Comune di Avezzano, il progetto risulta in contrasto con la destinazione urbanistica attuale dell'area, individuata come fascia di rispetto della Riserva regionale del Monte Salviano, istituita dalla legge regionale 134 del 1999”.

Esprime soddisfazione Legambiente, che è stata tra i firmatari del ricorso al Tar del 2011, e che ieri è stata presente alla conferenza dei Servizi in Regione.

“Questo è un risultato importante – dichiara Giuseppe Di Marco, presidente di Legambiente Abruzzo – che premia il buon lavoro fatto insieme ai comuni, ai comitati e alle altre associazioni. Un plauso va anche alla Regione per il parere negativo rilasciato. Ribadiamo, però, la necessità di un piano che precisi i principi da adottare per valutare la sostenibilità degli impianti e fermare gli interventi speculativi”.

 

 

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