POLEMICHE BANDI START-UP ”A VOLTO SCOPERTO” SU NOMI ALCUNI VINCITORI

di Elisa Marulli

1 Luglio 2014 08:59

L'Aquila -

L'AQUILA – “Da tempo gli imprenditori rilevano incongruenze rispetto alla gestione dei Qip”.

È di Maria Paola Iannella, ex consigliere del comitato Piccole e medie imprese di Confindustria L’Aquila, la prima denuncia “a volto scoperto” sulla gestione dei bandi e sui criteri di assegnazione da parte del Comitato Abruzzo, costituito da Confindustria, Cgil, Cisl e

L’uscita della Iannella dall’associazione datoriale è stata piuttosto turbolenta tanto che è in atto un contenzioso molto aspro.

Al centro della questione ci sono i Qip (Quick impact projects), interventi di microfinanza a fondo perduto (per un totale di 410 mila euro) dedicati nuove iniziative imprenditoriali con sede nei Comuni del cratere e in quelli ricompresi nei territori che ospitano gli 8 macro-progetti finanziati già nel 2010 dal Fondo Sisma, costituito dai proventi delle donazioni dei lavoratori e delle imprese di tutta Italia a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto del 6 aprile 2009.

Le risorse assegnate con i Qip vanno dai 3 mila ai 12 mila euro: contributi a fondo perduto tra i 3 e i 7 mila euro, mentre tra i 7 e i 12 mila euro era previsto un cofinanziamento al 50%.

In una nota, diffusa dall’Agenzia giornalistica economica d’Abruzzo (Agea, di cui è direttore responsabile proprio la Iannella), la giornalista critica fortemente i criteri di assegnazione dei Qip.

Nei giorni scorsi si sono susseguite segnalazioni anonime su presunte “anomalie” nell’assegnazione dei finanziamenti a persone che ricoprono ruoli di vertice e dirigenziale all’interno di Confindustria, comunque parenti o strettamente legate a questi ultimi.

Premesso che le segnalazioni anonime sono un segnale di forte disagio e malessere in qualsiasi realtà perché celano dietro personalismi, dispute “private”, antipatie e rapporti ormai deteriorati e che la denuncia senza volto e firma lascia sempre il sospetto che chi segnala la mancanza di trasparenza non è prima di tutto lui stesso trasparente o non libero di parlare pubblicamente; Abruzzoweb ha deciso di verificare.

E dopo attenti approfondimenti, si è riscontrato che in effetti nell’elenco dei 46 vincitori del bando ci sono i nomi di dirigenti dell’associazione di imprenditori e di loro parenti: Gianluca Bucci, presidente Sezione Servizi e Terziario avanzato di Confindustria L'Aquila, Guido Cantalini, vice presidente delle Pmi Confindustria L'Aquila, Laura Tinari, vice presidente Giovani Imprenditori Confindustria L'Aquila, Rosa Cioffi, moglie del direttore di Confindustria L’Aquila, Katia Di Cesare, moglie del condirettore Carlo Imperatore e Gabriella Pulcini, moglie del direttore regionale di Confindustria Giuseppe D’Amico.

Le notizie pubblicate hanno fatto rumore e provocato imbarazzo nelle altre rappresentanze sindacali. Tanto è vero che sulla curiosa vicenda si è registrato un silenzio assordante: l’unico a prendere posizione perché interpellato da Abruzzoweb è stato il presidente di Confindustria L’Aquila, Fabio Spinosa Pingue, che ha sottolineato l’assoluta trasparenza e invitato chi sa a denunciare pubblicamente.





Il silenzio è stato denunciato anche da qualche cittadino che poi, improvvisandosi comunicatore provetto e discutibile moralista, ha accusato la nostra testata on line di aver cancellato il secondo pezzo sulla questione, facendo balenare un intervento della “Censura” e chissà quale tipo di pressioni che hanno consigliato l’oscuramento della ‘parentopoli’.

In realtà, come succede spesso, la causa è molto più semplice: il vertice del giornale ha momentaneamente sospeso l’articolo quando si è reso conto che, nonostante la verifica, le segnalazioni anonime avevano tirato in ballo una persona estranea al “sistema di beneficiari privilegiati”. A riprova del fatto che le segnalazioni anonime sono da prendere con le molle.

Queste, infatti, insistevano anche su Federica Tomassoni, dipendente di l'Aik, società nata nell’ambito di uno degli otto progetti già finanziati dal Fondo sisma.
Una circostanza che non rappresentava un impedimento alla partecipazione al bando, bensì un requisito di merito e veniva dichiarato, attraverso apposito modello, nella presentazione della domanda.
 
A proposito delle responsabilità nel percorso di selezione delle nuove società e delle assegnazioni dei fondi, è bene chiarire che non abbiamo elementi per ritenere che ci siano state illegittimità o illegalità: fino a prova contraria per Abruzzoweb, che non si vuole sostituire ai giudici, ogni partecipazione e ogni finanziamento sono da ritenere leciti e corretti formalmente come bando aperto a tutte le start up costituite e costituende.

Ma come molti ritengono, le decisioni sono discutibili dal punto di vista dell’opportunità e dell’etica, soprattutto in un’associazione che ha sempre fatto battaglie culturali di trasparenza e legalità. Secondo molti la distribuzione sul territorio sarebbe dovuta essere più qualificata.

“Difficile per Confindustria ignorare il nome delle mogli dei suoi dirigenti quali beneficiari dei finanziamenti”, tuona ancora la Iannella. “Attendiamo i provvedimenti promessi da parte del presidente”, scrive riferendosi a Spinosa Pingue, che ad Abruzzoweb aveva invitato a segnalare le presunte irregolarità per poi intervenire con verifiche e controlli.

La Iannella, sempre nella nota, dichiara di aver partecipato al bando, ma di essere stata esclusa, mentre “pare che qualcuno – scrive – non abbia partecipato al bando ritenendo poco chiaro quel canale speciale riservato a chi aveva già beneficiato dei fondi”.

LA NOTA COMPLETA DI MARIA PAOLA IANNELLA

Le anomalie dei Qip oggi sono state messe nero su bianco, con nomi e cognomi, e non serve che ci siano apposte le firme di chi le ha rilevate per assumere i provvedimenti annunciati dal Presidente, posto che dei fatti in evidenza su Abruzzoweb “gli interessati” non fossero già al corrente: difficile per Confindustria ignorare il nome delle mogli dei suoi dirigenti quali beneficiarie del finanziamenti a fondo perduto, provenienti dalle donazioni dei lavoratori di tutt’Italia e dalle sigle sindacali nazionali.

Da tempo gli imprenditori rilevano incongruenze rispetto alla gestione dei Qip e pare che qualcuno non abbia partecipato al bando proprio ritenendo poco chiaro quel canale speciale riservato a chi aveva già beneficiato dei fondi: il fatto è stato anche rappresentato, ma senza alcuna risposta, solo silenzio.

Ci viene riferito anche che i parametri della valutazione sono stati cambiati in corsa, cioè modificati al momento della selezione (la seconda): praticamente i partecipanti si sono attenuti ai criteri del bando, ma poi si sono visti selezionati in base ad altri decisi dopo. Anche di questo “gli interessati” non saranno all’oscuro, avendo loro vigilato (quando non provveduto) sulla selezione.





Abbiamo partecipato anche noi al bando Qip, e non senza un motivo… Neanche a dirlo, e ne eravamo certi, siamo stati esclusi: con ben 81 punti o giù di lì. Abbiamo taciuto per non far deragliare un facilmente prevedibile dibattito pubblico sulla gestione: i nostri rilievi sarebbero stati spacciati come personalismi e avremmo riscritto per la seconda volta una pagina già letta.

Ma veniamo al punto. Adesso attendiamo i provvedimenti promessi dal presidente: ci aspettiamo misure correttive e provvedimenti che siano guidati dal senso di opportunità e di etica, per i quali non servono i processi né i magistrati. Se invece la questione sarà affrontata subordinando qualsiasi provvedimento annunciato all’esistenza di una fattispecie di reato, significa che si vuole scegliere la strada terzomondista, quella nella quale ci si arrotola alla ricerca della figura di reato (che puntualmente non si ravvisa) e che colloca i rapporti di relazione al di sopra del tutto.

Un atteggiamento vituperato proprio da chi oggi rappresenta gli imprenditori e che, con argomenti come questi, ci si è fatto la campagna elettorale.

Il discorso fa il paio con quanto è accaduto a Metafin srl: è stata espulsa da Confindustria L’Aquila per aver chiesto chiarimenti sulla sua gestione economica e con lo scopo di documentarsi sulla collocazione dei fondi sisma che, con l’occasione lo precisiamo, sono tre: Ocse (quello dei Qip e molto altro ancora), “Ricostruiamo la Sede” e “Conto ricostruzione”.

Possiamo solo immaginare che il motivo sia questo, visto che ad oggi se ne ignora uno chiaro, che espliciti il vago “pregiudizio morale ed economico” che il provvedimento imputa alla Società Metafin. I verbali dell’espulsione non sono stati resi disponibili, pur stante la richiesta ufficiale, come non sono stati resi disponibili gli altri documenti di cui si è chiesto copia: si sa solo che il consiglio direttivo che ha votato la delibera è stato organizzato fuori sede, ad Avezzano, e che ha chiesto la votazione a scrutinio segreto. Una circostanza rara, forse eccezionale almeno quanto l’espulsione.

Come imprenditori, ci pare che i tempi siano maturi per la nomina di un direttore che sia “terzo” rispetto al tutto. In Confindustria si è sempre proceduto con bando e selezione, e gli imprenditori hanno il diritto di conservare la prassi. Lo si faccia anche ora: il direttore in carica va in pensione a luglio, ed è doveroso sostituirlo con una figura che non abbia avuto ruoli né parti nelle vicende pregresse, giuste o sbagliate che siano: la chiarezza e la trasparenza sui fondi sisma risulta garantita solo da chi è a questi estraneo, nel bene e nel male. Sarà solo edificante ricevere la certezza che tutto è in regola. La nomina per meriti e competenze va conservata gelosamente, mentre va rigettata la “successione” per ereditarietà, pratica anche questa ritenuta incivile in argomento di poltrone politiche dagli stessi della campagna elettorale di cui sopra. In un’Associazione di categoria devono permanere la chiarezza e la serietà che ne hanno contraddistinto l’attività di sempre: è proprio questo il punto da tenere fermo, soprattuttoall’Aquila e soprattutto nella fase della Ricostruzione. O e’ lesa maestà?

Gli imprenditori possono contattarci su [email protected]

Maria Paola Iannella

L'ELENCO DEI BENEFICIARI

Massimo Tirocchi
Handcrafted split cane
Rods
Woody Design di Armando Cipriani
Emiliano Vaccari
Care-Me
Gianluca Bucci (Presidente Sezione Servizi e Terziario avanzato di Confindustria L'Aquila)
Giulio Garzisi
Osa
Dg promotion
Arti Grafiche Aquilane di Lucia Ciambotti
Guido Cantalini (vice presidente delle Pmi Confindustria L'Aquila)
Nurphoto di Romani Manuel
Noria
Imnia uffici stampa e comunicazione
Francesco Vernacotola
Laura Tinari (vice presidente Giovani Imprenditori Confindustria L'Aquila)
Intervera
Rosa Cioffi Squitieri
Katia Di Cesare
Abruzzo Outdoor di Marta Romito
Enolò
Nicola Trinchini
Marianna Cappoli
Simone Di Massa
Mobili Di Persio di Valentina Demenkova
Hel agenzia muti di Luana Simon
Mangiabruzzo di Giuseppe Cantelmi
Bonitatibus Stefania
Aeromappe di Antonio Di Francesco
Federica Tomassoni
Giulio Calabrese
Studio tecnico Alessandro Muzi
Agenzia Wolf di Pierlorenzo Puglielli
Gabriella Pulcini
Fumè di Fulvia Menchinelli
R13 Tecnology
Annamaria Sclocco
Terre d'amore in Abruzzo
Azienda agricola Scelsi
Hawk service
Federico Scalzilli
Ldb di Luca Bonanni
Mad for 3d di Marco Madonna
Zaq.la.di. Carta
Gino Sfarra
Bio@nico di Nicola Tucci
Anna Mastrangioli

 

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