PIANELLA: IL PALAZZO DELLA CULTURA INTITOLATO A MIRA CANCELLI, INDIMENTICABILE PROFESSORESSA E ARTISTA

16 Ottobre 2019 14:59

Pescara - Cultura

PIANELLA – Un fine settimana dedicato al ricordo a Pianella (Pescara).

Lo scorso 12 ottobre infatti, il Palazzo della Cultura è stato intitolato a Mira Cancelli, professoressa ed artista che ha trasmesso la sua passione per l’arte tra Cepagatti, in provincia di Pescara, luogo natio dove ha insegnato a generazioni di studenti, e Pianella, nella zona in cui ha vissuto per una vita dopo aver sposato Guido Cancelli.

“Semina il tuo coraggio per tutto quello che il mondo ha timore di fare, solo i coraggiosi hanno seguaci, semina la tua dedizione e la tua vita sarà più bella!”, e ancora “Niente di quello che il cuore dona è perduto, è conservato nel cuore degli altri”: queste le epigrafi scelte per la dedica speciale ad una donna, rimasta nel cuore di generazioni.





Il giorno in cui il sindaco di Pianella Sandro Marinelli, durante la riunione di maggioranza – si legge in una nota – ha avanzato l'idea condivisa con la famiglia, di intitolare il Palazzo della Cultura a Mira Cancelli, a tutti è sembrato opportuno poiché il Palazzo così come strutturato, in particolare il secondo piano museale, era una sua creatura, ma non solo; Mira Cancelli, infatti, ha rappresentato la comunità vestina.

IL RESTO DELLA NOTA

Durante la cerimonia chi ha voluto ha potuto ricordarla anche in base alle proprie esperienze: è stata data lettura di missive e poesie pervenute da tutta Italia. 

“Nel mio intervento – ha commentato l’assessore Massimo Di Tonto – ho spiegato che non avverto la mancanza di Mira Cancelli. Si tratta di una iperbole che ho scelto di fare, partendo dall'ascesi giornaliera dell'accettazione della finitudine della nostra esistenza. Che Mira prima o poi ci avrebbe lasciato era un dato di fatto, ma è presente nella mia e nelle nostre vite quotidianamente, girando per il paese, entrando in Chiesa o in Municipio, nelle nostre case. Mira ha accompagnato le nostre esistenze con il suo essere, così la ricordo da bambino e chierichetto allorquando è stata inaugurata la Pala D'Altare presso la Chiesa Parrrocchiale di Pianella in Sant'Antonio Abate, raffigurante ‘Il Presepio’. Oppure la ricordo da adolescente, quando ha realizzato e donato al Convento dei Padri Carmelitani dell'Antica Osservanza di Pianella, quindici quadri che rappresentavano la Via Crucis e che i giovani portavano in processione”. 





“Se dovessi pensare all'opera che più la rappresenta – ha prosegueto – mi viene in mente il ciclo di affreschi realizzati nel centro storico di Cepagatti dove con il filo conduttore della storia ha saputo nobilitare, attraverso l'arte, le umili casupole popolane del borgo. Mira ha rappresentato e rappresenta un'arte universale che è riuscita ad unire e nobilitare, e questo è stato chiaro durante la cerimonia di intitolazione, dove persone spesso avversarie nella vita politica erano presenti ed uniti per dare onore alla donna, madre ed artista”.
Mira Cancelli ha collaborato a lungo con ogni associazione e in ogni campo in cui ha potuto donare la sua arte e la sua cultura, e si è dedicata a ciò per lungo tempo.

“Posso ricordare – ha spiegato ancora l’assessore – il 1° maggio del 2011,  quando collaborò con me alla manifestazione sul Lavoro e l'Unità d'Italia, un evento inserito nell'elenco ufficiale delle celebrazioni in ricordo del 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia e che ha ricevuto il riconoscimento dell'alto patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Mira, dopo aver strutturato le solide basi culturali dell'evento, senza mai sottrarsi, come nel suo stile, ha umilmente allestito la sala del Consiglio Comunale addobbandola per l'intronizzazione dell'opera del Maestro Sandro Visca, donata da me e nell'occasione alla Società Operaia di Mutuo Soccorso e Istruzione di Pianella. Ma ognuno può raccontare una collaborazione e un'attività, in quanto questa donna non ha mai negato il suo qualificato contributo a nessuno”.

“In un'altra occasione mi sono recato da lei – ha ricordato infine – per realizzare una lezione di catechismo sul tema del rapporto tra l'arte e la fede. Nel raccontare ai ragazzi l'importanza degli artisti nel corso dei secoli che hanno consentito di illustrare ad un popolo spesso analfabeta, le storie dei vangeli, sono partito da un'opera suggeritami da Mira. Il quadro de Il ritorno del figliol prodigo di Rembrandt, dove il padre abbraccia il figlio che torna a casa con le vesti logore. Quell'abbraccio è l'abbraccio fatto a ciascuno di noi da Dio, e facendo attenzione si vede nel quadro che sono rappresentate due mani diverse del “padre”. Una mano ha forme maschili mentre l'altra mano ha forme femminili, perchè Dio è materno e paterno allo stesso tempo”.

Ed è cosi che Mira Cancelli non ha mai abbandonato con la sua presenza la comunità di Pianella accorsa per ricordarla e l'universalità della sua opera umana ed artistica ora ha anche un’importante dedica. 

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