PESCARA: QUANTO E’ DURA FAR CULTURA DI IACOVO, ”FLAIANO OK, MA SOLDI FINITI”

di Alessandra Renzetti

30 Giugno 2014 08:25

Pescara - Politica

PESCARA – Quanto è dura fare cultura.

Pochi giorni fa il neo sindaco di Pescara Marco Alessandrini ha chiarito senza mezzi termini: “Il Premio Flaiano si farà, ma per il resto serviranno idee e collaborazione”. Insomma, pochi fondi in cassa, si parla di 28mila euro. Quindi, in austerity, spazio alle idee da 'prosciugare' al posto dei quattrini. 

A poche ore dall’assegnazione dell’assessorato comunale alla Cultura a Giovanni Di Iacovo (Sel), la città sembra essere sollevata dalla notizia proprio perché confida in questa figura e lo stesso Di Iacovo sta già prendendo atto della situazione in cui versa questo settore, in una città come Pescara che potenzialmente potrebbe offrire molto ma ora appare ricca di inquietudine.





Il nome di Giovanni Di Iacovo a Pescara è noto proprio per il grande interesse personale che egli nutre nei confronti della cultura: infatti è attivo come scrittore, è professore di letteratura ed è l'ideatore del ‘Festival delle Letterature’, che quest’anno, dopo 12 anni, “per coerenza” come ammesso da lui stesso, vivrà da spettatore “per obblighi nei confronti degli elettori e dei cittadini”. 

A proposito del Premio dedicato a Ennio Flaiano, il sindaco Alessandrini, pur sottolineando la mancanza di soldi, ha garantito che si farà: in che modo?

Purtroppo al momento l’unica cosa certa è che concordo con il sindaco e quindi il Flaiano verrà portato sicuramente avanti, certo è che bisogna analizzare bene il budget. Allora al momento la situazione a Pescara è piuttosto pesante, perché per turismo e cultura non sappiamo ancora quanti soldi sono concretamente rimasti, il budget lo scopriremo solo durante la prossima settimana quando si farà un’analisi più attenta. È chiaro che il Flaiano è una voce importante del bilancio, ogni anno ci sono soldi stanziati. Ora io non so se la passata amministrazione ha dato tutto quello che andava concesso al Flaiano, quindi bisogna avere ancora un po’ di pazienza per avere un quadro chiaro.

Secondo lei Pescara, città giovane e potenzialmente attiva nella cultura, come potrebbe trovare la grinta giusta per distinguersi nel settore?





Potrebbe essere aiutata in due modi. Il primo riguarda gli spazi, tante associazioni infatti pagano molto le loro sedi o non ne hanno di stabili e quindi devono spostarsi di volta in volta: la prima cosa che farò da questo punto di vista, data la 'debolezza' del bilancio, sarà concedere i tanti spazi sfitti alle associazioni di Pescara che fanno cultura affinché possano abbattere i costi. E mi impegnerò perché la città possa avere almeno 200 mila euro di budget annuale per la cultura, altrimenti non si potrà fare nulla e non ho assolutamente voglia di passare 5 anni a lamentare una mancanza di soldi e bloccare il settore come è capitato in passato.

Ha già fatto un programma approssimativo di quello che sarà il percorso di ‘ristrutturazione’ dell’ambito culturale?

Assolutamente sì. Per prima cosa, voglio riordinare la realtà esistente, organizzare una buona comunicazione. C’è troppa litigiosità, il quadro è troppo 'frazionato'. Metterò insieme le persone, faremo un calendario in maniera razionale. Ho intenzione di dare ossigeno ed energia a quello che già c’è nella città, implementandolo e potenziandolo, poi se ci saranno le condizioni e quando ci saranno, realizzerò anche cose più grandi che ho in mente ma al momento rimangono lettera morta per ovvie ragioni. Pescara è una città sempre in fermento dal punto di vista culturale, è eterogenea e molto ricca di proposte. Purtroppo, però, è una città profondamente mortificata e leggermente litigiosa al suo interno. Si deve risolvere anche questo aspetto, non soltanto quello dei soldi che mancano. 

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: