PESCARA: PREMIO LUNEZIA A BERSANI PER LA CANZONE D’AUTORE

di Alessandra Renzetti

10 Novembre 2014 02:08

Pescara -

PESCARA – ''Quest’anno il premio Lunezia va all’artista Samuele Bersani per l’uso esclusivo che ha saputo fare della sua musica maturata nel corso del tempo. Il Premio Lunezia è stato dato a protagonisti della musica italiana come Fabrizio De Andrè, Roberto Vecchioni e molti altri e rappresenta una sorta di continuità naturale con quello che si può definire il capostipite della terza generazione dei cantautori italiani''.

Così Stefano De Martino il patron del Premio Lunezia ha consegnato l’elegante trofeo con luna bianca all’artista romagnolo intervenuto ieri sera per concludere la dodicesima edizione del Festival delle Letterature presso il Teatro Massimo di Pescara.

Samuele Bersani è apparso sul palco del teatro Massimo con un look giovanile e casual, la sua simpatica cadenza romagnola e quella grande disinvoltura da artista umile che il pubblico presente in sala ha fortemente gradito; Samuele ha raccontato di sé, della sua carriera, della nascita di alcune delle sue canzoni più importanti originatesi proprio da scene di vita quotidiana e vissuti.





Una di queste è proprio En e Xanax, brano tratto da Nuvola numero nove, l’album dedicato al suo grande maestro Lucio Dalla e per cui l’artista è stato premiato a Pescara: si tratta di una canzone nata da una storia d’amore in un mondo che chiede di nascondere le proprie paure perché è proprio delle paure che troppo spesso ci si vergogna.

Durante l’incontro con l’artista condotto dal giornalista Paolo Talanca per circa due ore, sono state riproposte anche canzoni ormai entrate a far parte della storia della musica italiana come Il pescatore di asterischi, Psycho, Giudizi universali: pezzi di notevole valore in un momento in cui la musica ha cambiato i connotati, secondo Bersani.

''La musica è cambiata molto nel corso del tempo – ha confessato il cantante – oggi troviamo ancora dei grandi interpreti ma c’è un qualcosa che un po’ mi pesa: io non sono critico nei confronti di realtà televisive come quella di X-Factor ma sembra quasi che tutti quelli che vi partecipano e cantano delle canzoni non raccontano mai la loro storia ma quella di un altro o comunque se non è la loro storia non è neanche il loro punto di vista e mi piace ancor meno il fatto che in questo modo si diventa personaggi prima ancora di avere la certezza di poter continuare''.





''Ci sono dei miei coetanei per esempio – ha aggiunto il cantautore – che hanno una grande notorietà, ma sono anche depressi: così com’è arrivata loro la popolarità in maniera veloce, alla velocità della luce essa è sparita lasciandoli come semplici personaggi noti da fotografare. C’è chi ha toccato il cielo per un attimo e poi s’è trovato punto e a capo illudendosi di avercela fatta''.

Soddisfatto per questa edizione 2014 del #FLA l’assessore alla cultura del Comune di Pescara, Giovanni Di Iacovo: ''Anche quest’anno abbiamo cercato di fare del nostro meglio. Ricordo i primi anni del festival: avevamo difficoltà a riempire le sale delle location predisposte oggi invece abbiamo un’invasione positiva di persone che hanno reso per quattro giorni Pescara la capitale della cultura fatta di letteratura e spettacoli''.

''Io non posso far altro che ringraziare il pubblico – ha concluso l’assessore – perché è emozionante vedere così tanta gente interessata alla cultura che partecipa non soltanto agli incontri con gli ospiti più famosi, ma a tutte gli appuntamenti proposti''.

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