PESCARA: PECULATO, ARRESTATO TITOLARE SOCIETA’ RISCOSSIONE

19 Maggio 2015 12:35

Pescara - Cronaca

PESCARA – Arrestato per peculato, nel pescarese, uno degli amministratori di una società di riscossione tributi.

Si tratta di D.F.C., 63 anni.

I Comuni cui, secondo l'accusa, non avrebbe versato parte dell'incasso sono Turrivalignani, Popoli e Lettomanoppello (Pescara).

L'operazione della Guardia di finanza, coordinata dalla procura della Repubblica di Pescara, nasce dalle segnalazioni degli amministratori locali.





Dal 2008 al 2014 si stima siano stati distratti 400 mila euro.

Solo indagato un altro amministratore della società.

Le investigazioni dei finanzieri della tenenza di Popoli (Pescara), coordinate dalla procura della Repubblica, hanno preso le mosse dalla denuncia di amministratori locali che non avevano ricevuto le rendicontazioni periodiche e soprattutto avevano constatato il mancato versamento di somme (canoni per il servizio idrico, consumi energia elettrica, affitti di alloggi comunali) incassate per loro conto.

La risposta della società, secondo quanto emerso dalle indagini, era che le posizioni debitorie dei contribuenti non erano ancora definite poiché c'erano importi minimi ancora da riscuotere.

Le indagini della Guardia di finanza hanno pertanto focalizzato l'operatività della società di riscossione, attiva non solo in provincia ma anche fuori regione, con particolare riguardo a tre convenzioni stipulate con altrettanti Comuni pescaresi e al complesso delle relative movimentazioni bancarie.





Coinvolti, i due amministratori della società di riscossione succedutisi nel tempo.

Dalle indagini sarebbe emerso che parte del denaro che doveva essere riversato ai Comuni veniva fatto transitare sui conti correnti della società, e sistematicamente drenato con prelevamenti in contanti o a mezzo giroconti, o addebiti su carte di credito.

I soldi sarebbero stati usati per acquistare beni di lusso, per viaggi all'estero e soggiorni in villaggi turistici.

Sulla base di quanto accertato la procura della Repubblica di Pescara ha ipotizzato il reato di peculato in capo ai due, in quanto amministratori di società incaricata di pubblico servizio, e nei confronti di uno di questi il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pescara ha emesso una ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari.

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