PESCARA: LUDOPATIA, D’IGNAZIO (NCD) ”TERAMO E’ LA PIU’COLPITA”

di Alessandra Renzetti

14 Maggio 2015 14:09

Pescara - Cronaca

PESCARA – ''Vincere al gioco o vincere il gioco?''.

Questo lo slogan del convegno presentato dal gruppo del Nuovo centro destra stamane in conferenza stampa presso il palazzo del Consiglio regionale a Pescara, in cui è stato illustrato anche il progetto di legge per contrastare quella che è diventata una piaga sociale: la dipendenza dal gioco.

Il convegno, che si concentrerà sul grave problema della ludopatia, si terrà sabato 16 maggio alle ore 10.30 presso l’Hotel Abruzzi a Teramo e sarà moderato dal consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale Giorgio D’Ignazio e vedrà la partecipazione dell’Onorevole Paolo Tancredi, dell’assessore alle politiche sociali della Regione Abruzzo Marinella Sclocco, del sindaco di Teramo Maurizio Brucchi.

Parteciperanno inoltre il Presidente della Provincia di Teramo Renzo Di Sabatino, il responsabile del Sert Teramo Valerio Profeta, lo psicologo e psicoterapeuta della ‘Comunità Mondo Nuovo Onlus’ Gaetano Ruggieri e la psicologa e psicoterapeuta Elena Damiani.





L’appuntamento, rappresenterà una giusta occasione per approfondire ed analizzare quelli che sono gli aspetti clinici e psicologici della ludopatia, che, in particolare in  Abruzzo, colpisce soprattutto la città di Teramo, secondo quanto spiegato dal consigliere D’Ignazio.

''La città di Teramo è quella in cui si gioca di più, nel centro sud – spiega D’Ignazio – si tratta della terza città d’Italia; i cittadini di Teramo giocano 1.897 euro procapite annue, dunque chi gioca, lo fa in maniera esagerata''.

''Da tempo sono a favore della battaglia per la cura della ludopatia che minaccia la società – continua – essa può colpire intere famiglie, talvolta anche i minori e persone che fanno una vita normale; talvolta diventa un vero mistificatore della realtà e chi ne soffre dice bugie fino ad esplodere perché ad un certo punto inizierà a chiedere in prestito soldi a conoscenti e amici e in casi più gravi s’imbatterà negli usurai''.

Per D’Ignazio, “la ludopatia è diventata una vera e propria patologia sociale che ha dei risvolti preoccupanti sotto il profilo sanitario economico e psicologico e le statistiche rivelano dati sempre più allarmanti: ad esserne colpiti sono soprattutto i giovani che non hanno ancora gli strumenti adeguati per valutare i rischi e le ripercussioni derivanti dalla dipendenza patologica da gioco d’azzardo''.

''Per tutte queste motivazioni – prosegue il consigliere alfaniano – ho reputato opportuno presentare un progetto di legge in Consiglio regionale insieme al consigliere Leandro Bracco (ex Cinque stelle ora al gruppo misto, ndr) dal titolo Disposizioni per la prevenzione, il contrasto ed il trattamento del disturbo dal gioco d’azzardo''.





La proposta legislativa nasce con l’intento di intervenire in maniera diretta sul territorio, non solo per contrastare il problema ma anche per lanciare una campagna d’informazione efficace e continuativa soprattutto nelle scuole e nei luoghi di aggregazione dei giovani.

Essa inoltre, secondo quanto riportato da D’Ignazio, prevede l’istituzione di un osservatorio regionale del fenomeno, ossia un organismo che si occupi di monitoraggio e consulenza permanente, dell’elaborazione di una banca dati e di realizzazione di campagne di prevenzione del fenomeno.

Come ha spiegato la psicologa Elena Damiani, in conferenza: ''Dalla ludopatia si può guarire ma è necessario un percorso integrato guidato da esperti che sostengano il soggetto dalla prima fase della presa di coscienza del problema, fino ad indurlo a vincere lo stimolo a scommettere''.

Attenta alla problematica che coinvolge soprattutto il teramano è l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Teramo Valeria Misticoni, la quale ha spiegato: ''Essendo Teramo una delle città più colpite dal fenomeno è opportuno che vi si svolgano iniziative come questa e che le istituzioni si attivino in modo da realizzare campagne d’informazione e proposte legislative come quella di D’Ignazio''.

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