PESCARA: FORZA ITALIA DETTA L’AGENDA, ”SBLOCCARE I 25 MAXI PROGETTI FERMI”

30 Aprile 2016 17:22

Pescara - Politica

PESCARA – “Oggi vanno assunti impegni chiari da parte di chi ha responsabilità di Governo, il primo è sul lavoro e, di conseguenza, sull’edilizia. Pescara è l’unica città che non ha ancora approvato il Decreto sviluppo, fermo dal 2014. E negli uffici di Pescara sono fermi 25 maxi-progetti presentati sulla base di quel Decreto che, in termini di lavoro, avrebbero portato 70 milioni di euro di lavori e 3 milioni di euro di Bucalossi, fondi freschi nelle casse comunali. L’impegno che chiediamo alla maggioranza di governo è quella di chiudere queste partite prima delle ferie estive, portando in aula la delibera. Da qui potranno partire altri progetti, sui quali siamo pronti a confrontarci, come le aree di risulta o il nuovo Stadio”.

A dettare l’agenda di lavoro del Comune di Pescara sono stati i capigruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri e al Comune di Pescara Marcello Antonelli nel corso della prima sessione di lavori di ‘Opificio 20.16’ che stamane li ha visti protagonisti del dibattito insieme al sindaco Marco Alessandrini, al presidente della Provincia Antonio Di Marco, al capogruppo del Pd Marco Presutti, al consigliere comunale Fi Fabrizio Rapposelli, al consigliere provinciale Fi Mario Lattanzio, al vicepresidente della giunta regionale Giovanni Lolli e al sindaco di Chieti Umberto Di Primio.

Presenti in sala tra il pubblico il presidente della Camera di Commercio Daniele Becci, il presidente dell’Ordine degli Architetti Laura Antosa, il presidente dell’Ance Marco Sciarra, il vicepresidente dell’Ordine degli Ingegneri Marco Pasqualini, il direttore del Dipartimento di Architettura Paolo Fusaro, il commissario Aca Vincenzo Di Baldassarre, oltre che a consiglieri di maggioranza e opposizione, compresa la compagine del Ncd.

“Obiettivo della giornata è quella di favorire un confronto duro, ma costruttivo, tra due diverse concezioni di governo,  iniziando con il tema del rilancio della nostra economia: strategica in tal senso è l’alleanza dei territori pensando che nella crisi generale le città continuano a competere, e allora anche Pescara può farlo, ma prima dobbiamo capire dove vogliamo andare”, ha detto Sospiri in apertura.

“La massima priorità è il tema del lavoro, che non si crea approvando pezzi di carta, ma ci vogliono contenuti. L’edilizia è uno dei settori fondamentali per rilanciare economia e lavoro – ha aggiunto Antonelli – e purtroppo Pescara è l’unica città che non ha recepito il Decreto Sviluppo che non è una legge per costruire di più, ma piuttosto tende a rigenerare il patrimonio edilizio già esistente con edilizia innovativa e noi abbiamo l’urgenza di approvare quella delibera in Consiglio comunale per dare respiro alle imprese”.

“Purtroppo nelle sedi di governo, Comuni, Regione, ci si occupa troppo poco del tema del lavoro che invece è il vero problema per 9 famiglie su 10 – ha detto il vicepresidente Lolli -. Partiamo da due verità: innanzitutto la filosofia del ‘lavoro pubblico e sicuro’ è finita, l’unico lavoro possibile oggi è quello che danno le imprese, che allora vanno aiutate a svilupparsi. La seconda verità è che noi siamo una regione industriale e non sappiamo di esserlo, l’industria incide del 30 per cento sul tessuto produttivo; il 93 per cento delle aziende esistenti sono  composte da meno di 9 dipendenti, ma sono in forte crisi”.





“E allora due le strade per il rilancio: innanzitutto l’accesso ai fondi comunitari; poi la semplificazione per l’accesso al credito e alla burocrazia, e per la rigenerazione del patrimonio industriale esistente”, ha aggiunto.

Il sindaco Di Primio ha posto l’accento sulla necessità di “fare rete tra i Comuni  per pianificare in modo coordinato i servizi giuridici, sanitari, sociali, evitando doppioni che riducono la qualità di quei servizi”.

Il sindaco di Pescara Alessandrini ha parlato del “clima pesante che si respira in strada, simile a quella degli anni ’70, solo che all’epoca c’era l’ideologia, oggi c’è la paura del futuro e si usa la contumelia, l’insulto nei confronti di chi governa. Il frastuono non favorisce la soluzione dei problemi, e lo abbiamo visto con il ‘caso’ dell’istituzione della tassa di soggiorno, una scelta politica che ci ha tenuti 12 giorni in aula per assistere a un teatrino. Pescara ha oggi due grandi obiettivi: le aree di risulta, una partita aperta da troppo tempo, oggi abbiamo un quadro di sostenibilità per lanciare sul mercato un Project Financing. Nel Master Plan sono stati previsti 12milioni di euro di fondi pubblici, ma poi comunque dobbiamo confrontarci con il mercato privato. Poi il nuovo stadio, necessario perché l’attuale impianto ci costa 8milioni di euro l’anno”.

“Tuttavia c’è la sovrintendenza che è una specie di ‘Spectra’ e che deve decidere anche sul colore dei cartelli di divieto di balneazione e di questo dovremo parlarne”.

“Se fuori le città bruciano – ha risposto il consigliere Rapposelli – è perché c’è rabbia sociale che ha una matrice: la mancanza di lavoro. Per questo è necessario rilanciare l’edilizia approvando il Decreto Sviluppo, facendo partire il Piano regolatore portuale e la diga foranea”. 

“Se il clima è pesante – ha ribattuto Antonelli – è perché siamo usciti da cinque anni in cui il dibattito politico è stato bloccato da un  confronto durissimo e ostruzionistico. Ora possiamo ripartire dai temi importanti, come l’ex Cofa, demolito con 700mila euro di fondi pubblici, ma sta sempre lì. Idem per il Consorzio Agrario. Ora il Consiglio comunale di Pescara ha il dovere, l’obbligo, di andare in aula per una sessione sui grandi progetti strategici, urbanistici ed edilizi che io farei precedere da un confronto all’Urban Center con gli Ordini professionali e le associazioni cittadine perché la politica ascolti prima di decidere per partito preso. Il centro-destra è disponibile a condividere, ma fateci vedere dei progetti, che a oggi non ci sono”.





“Diamo qualche numero – ha detto il Capogruppo Sospiri -: nel 2015 l’occupazione in Abruzzo era pari a 479mila unità, nel 2014 era di 476mila unità, dunque nel 2015 abbiamo avuto 3mila unità in più; tuttavia tra l’ultimo quadrimestre del 2015 e del 2014 c’è stata una flessione di 17mila unità, un decremento del 3,3 per cento in controtendenza dal dato nazionale che ha invece registrato un +0,8 per cento. Sono questi i numeri che ci devono far riflettere e preoccupare”.

“Dati che dipendono anche dal terremoto – ha detto il vicepresidente Lolli -, per cambiare passo dobbiamo puntare sulla semplificazione e sulla riqualificazione per aziende importanti del nostro tessuto e che sono in crisi, come la Brioni”.

Il dramma delle aree interne è stato affrontato dal consigliere Fi Lattanzio: “Il terremoto ha colpito anche le aree interne, dove ora la situazione peggiorerà con la chiusura dell’ospedale, che imporrà a 321 unità oggi impiegate a fare la valigia e ad andare a lavorare a Pescara. Per non parlare della totale assenza di infrastrutture”.

“L’impegno che oggi chiediamo a chi governa è di chiudere le partite sullo sviluppo del territorio prima delle ferie estive”.

“Esistono argomenti che ci accomunano, maggioranza e opposizione in Regione, sui quali si possa lavorare insieme? Io penso di sì, e voglio riportare a casa un allineamento di priorità”. Così il presidente Luciano D'Alfonso nel suo intervento all'incontro.

Poi una riflessione di tipo politico: “Se ogni cinque anni questa regione cambia amministrazione, vuol dire che qualcosa non funziona. Sono convinto che se una giunta non viene riconfermata ci sono tre elementi che non vanno: sanità, patrimonio infrastrutturale e vita delle imprese. A questo proposito, vi svelo che la San Carlo vuole insediarsi in Abruzzo. Il pacchetto Madia prevede procedure azzerate per le imprese che vogliono creare infrastrutture produttive, ed io lo benedico per questo. A Renzi ho chiesto anche di semplificare le norme per le bonifiche industriali”.

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: