PESCARA: EX LSU A RISCHIO LICENZIAMENTO, ACERBO ”MASSACRO SOCIALE”

19 Febbraio 2014 17:22

Pescara -

PESCARA – “Si rischia non solo l'ennesima catastrofe sociale, ma anche l'impossibilità di garantire adeguato decoro, pulizia e igiene delle nostre scuole. Un'emergenza sanitaria che potrebbe portare alla chiusura degli istituti”.

Dopo Cgil e Cisl, anche il consigliere regionale Maurizio Acerbo (Rifondazione comunista) lancia l'allarme sugli oltre 800 lavoratori ex Lsu e Appalti storici, impegnati negli appalti di pulizia e in servizi ausiliari nelle scuole abruzzesi.





“Proprio nell'ultima seduta del Consiglio regionale – ricorda Acerbo – era stata approvata all'unanimità una mia risoluzione, con cui si impegnavano presidente e Giunta a convocare un tavolo con tutti i soggetti istituzionali su questa emergenza. Dopo una settimana la Regione non ha ancora convocato la riunione, ma in compenso sono arrivate le lettere di licenziamento”.

“Le imprese licenziano perché il prossimo 28 febbraio – sottolinea il consigliere – cessano i loro affidamenti e, dal primo marzo, dovrebbero subentrare i vincitori delle nuove gare che hanno previsto un risparmio sui costi attuali del servizio di circa il 50%. È una vergogna che Parlamento e Governo abbiano deciso di far cassa sulla pelle dei lavoratori più sottopagati”.





“In queste ore – ha evidenziato Acerbo – centinaia di lavoratori e lavoratrici ex-lsu in tutto l'Abruzzo stanno ricevendo lettere di licenziamento”.

Acerbo, che ieri, a Pescara, ha incontrato alcuni dei lavoratori in questione, sottolinea che “l'emergenza attuale è figlia della falsa stabilizzazione degli Lsu” e annuncia che “Rifondazione comunista sosterrà tutte le iniziative di lotta degli ex-lsu e delle organizzazioni sindacali”.

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