PESCARA: ”DA REGIONE NO A MOBILITA”’, LAVORATORI AQUILANI IN RIVOLTA

26 Maggio 2015 12:28

Pescara -

PESCARA – A distanza di un anno le cose non sono ancora cambiate e così due lavoratori aquilani che poco più di un anno fa hanno deciso di denunciare la loro situazione ad AbruzzoWeb perché stremati dal silenzio della Regione Abruzzo (sede di Pescara), tornano a rivendicare i loro diritti.

A farsi avanti anche questa volta è il più adulto dei due, sposato con tre figli a carico, licenziato da un’azienda di trasporti nel 2008, in stato di mobilità in deroga dal 2012; al momento attende il pagamento delle prestazioni non garantitegli da gennaio 2014.





''La Regione Abruzzo non ha ancora pagato ciò che mi è dovuto per il trattamento di mobilità in deroga – spiega l’uomo – ho sollecitato più volte l’ente perché mi venissero dati quei soldi che mi servono per sostenere la famiglia ma mi viene risposto che non ci sono ora''.

''Da ex lavoratore ho l’esigenza di prendere almeno queste mensilità che mi spettano visto che trovare un lavoro è quasi impossibile – continua – Lo scorso anno, nel mese di agosto poi, hanno sospeso del tutto la mobilità dunque quel poco che spetta a noi che abbiamo perso il posto di lavoro  non ci viene dato e non ci hanno nemmeno aiutato a trovare un’altra occupazione''.

''Mi spiace dirlo – si sfoga – ma a queste persone, tranquille nei loro uffici non importa nulla della gente che ha perso tutto''.





''Ho mandato un’ultima mail il 20 aprile per chiedere quei soldi che mi spettano ma per l’ennesima volta mi è stato risposto che bisogna aspettare che lo Stato centrale dia i soldi – prosegue – ma quello che mi ha dato davvero fastidio è la mobilità che mi è stata tolta''.

''Ormai lottiamo tutti contro la burocrazia, ogni giorno e il lavoro scarseggia'', conclude. (red)

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