POLITICA: I ''NODI''

PESCARA: BRACCIO DI FERRO MASCIA-TESTA DUELLO SU PRIMARIE, RISCHIO SPACCATURA

di Pierluigi Biondi

11 Febbraio 2014 08:00

Pescara - Politica

PESCARA – Niente passi indietro: il sindaco in carica di Pescara, Luigi Albore Mascia, e il presidente dimissionario della Provincia, Guerino Testa, non hanno alcuna intenzione di farsi da parte per la corsa a candidato primo cittadino per il centrodestra.

Un braccio di ferro serrato che rischia di mandare in frantumi la coalizione, a meno che il tavolo politico convocato per giovedì prossimo non riesca a trovare una quadra che, francamente, sembra davvero lontana a meno di non ricorrere alle primarie.

Al summit si contenderanno la casella di Pescara Forza Italia, partito di Mascia, e Nuovo centrodestra, formazione cui ha aderito Testa dopo l'esplosione del Popolo della libertà. Quest'ultimo, tra l'altro, nei giorni scorsi aveva lasciato intendere di voler tenere aperta anche la porta di un'eventuale corsa per le regionali, e per questo si è dimesso da presidente della Provincia entro i termini previsti dalla legge sulla ineleggibilità.

Dal canto suo, Mascia mette in guardia: “in tutto Abruzzo, a partire dal governatore Gianni Chiodi, gli uscenti sono ricandidati, perché Pescara dovrebbe fare eccezione? L'anno prossimo arriva a scadenza di mandato il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, un esponente del Ncd, quello che si decide oggi potrebbe avere domani ripercussioni da altre parti”.

“Comunque – aggiunge – se alla fine gli organi nazionali di Fi, e non la senatrice Federica Chiavaroli (del Ncd, ndr), dovessero promuovere le consultazioni per la scelta del candidato sindaco, mi rimboccherò le maniche e correrò, sicuro di vincere”.





Ed è proprio in quella direzione che spinge Testa, arrivare alle primarie per potersi misurare contro Mascia: “in alcune parti d'Italia si è deciso per questa formula, se tra alleati deve esserci compattezza, come ha detto a più riprese il coordinatore regionale di Fi, Nazario Pagano, questa è la strada da seguire”.

“In alternativa – prosegue Testa – l'ipotesi di andare divisi è un'eventualità da non sottovalutare”.

Il dualismo che si è innescato, spaventa Mascia: “stiamo perdento tempo utile, dall'altro lato il centrosinistra è in grossa difficoltà, con il solo Moreno Di Pietrantonio (capogruppo del Partito democratico, ndr) rimasto sul campo dopo i no incassati da qualche potenziale candidato della società civile, avremmo potuto approfittare di questa incertezza e invece da settimane parliamo di cose che non servono alla città”.

Quanto al no incassato dall'Unione di centro, l'attuale primo cittadino precisa che “la Vela, a Pescara, è una realtà eterogenea, ci sono due gruppi che si fronteggiano, quello che fa capo al presidente del Consiglio, Licio Di Biase, e quello del consigliere Vincenzo Dogali, che è minoritaria”.

“Dogali si è presentato a un tavolo di coalizione senza essere delegato da nessuno – polemizza Mascia – Fi dialoga con l'interlocutore ufficiale, il neo commissario regionale dell'Udc, Nedo Poli, che è titolato a dire l'ultima parola e, da questo punto di vista, sono molto fiducioso che darà l'ok sul mio nome”.

“Spero – conclude Mascia – che le polemiche vengano presto sgomberate dal campo, perché si deve iniziare a discutere di programmi e di progetti, Pescara è la città italiana più grande, dopo Prato, governata da un sindaco di Fi, le amministrative di maggio, da questo punto di vista, sono per il partito un test nazionale”.





LO SCONTRO SUL SONDAGGIO      
 
Ultimo in ordine di tempo, tra i motivi di scontro Testa-Mascia, c'è il sondaggio promosso dal secondo sulla sua pagina di Facebook, che lo vede ampiamente in vantaggio tra il popolo del social network.

“Non sono su Fb – dice il primo cittadino – nella mia vita politica ho scelto un profilo di serietà, non avrei tempo di dedicarmici e non sarebbe corretto affidare ad altri il dialogo con gli 'amici' virtuali”.

“Se il concorso, invece, è tra chi è più bello – ironizza – Testa stravince, addirittura potrebbe fare l'attore per come si presenta”.

Su questo aspetto, le accuse di Mascia, unite a quelle del capogruppo comunale di Fratelli d'Italia, Armando Foschi, e del consigliere regionale forzista Lorenzo Sospiri (che ha invitato Testa a “lasciar perdere le stupidaggini”) hanno suscitato la reazione dell'interessato, affidate a una nota.
    
“Dire che il sondaggio promosso su Facebook sia una goliardata o una sorta di concorso di bellezza significa stravolgerne il significato e anche mancare di rispetto a tutti coloro che hanno espresso una preferenza, in un senso o in un altro, e a tutti coloro che hanno lasciato un commento, positivo o negativo che sia”, ha scritto il presidente della Provincia.

“Peraltro che il sondaggio è stato realizzato su una pagina aperta a tutti, dove ciascuno può votare e non solo i miei amici – ha proseguito – non è un gioco del week end, né una competizione sugli occhi più belli, come piace e conviene pensare a qualcuno, e l'obiettivo della consultazione lanciata in rete non è certo di individuare il candidato sindaco”.

“Stiano tranquilli, quindi, tutti coloro che in queste ore si sono preoccupati (forse oltre modo) per i risultati della mia iniziativa, cercando di ridicolizzarla o minimizzarla – ha detto ancora Testa – È logico, anzi ovvio, che il confronto politico si debba basare sui contenuti: ciò avverrà nei tempi, nei modi e nei luoghi deputati”.

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