PESCARA: BIMBO SOFFOCATO DAL PADRE MAMMA DISPERATA, ”ERA LA NOSTRA VITA”

19 Luglio 2014 09:22

Pescara - Cronaca

PESCARA – Un urlo, disperato. Il dolore, troppo grande, per una tragedia che le ha portato via il suo angelo biondo, adottato dopo tanta fatica. “Che hai fatto? Era la nostra vita”, ha gridato disperata Patrizia Silvestri, mentre suo marito vagava per casa, stordito.

La tragedia si era appena consumata e il piccolo Maxim di 5 anni non c'era già più. Soffocato da quel padre, Massimo Maravalle, 47 anni, vittima di un male oscuro.

Non ha versato una lacrima dopo aver soffocato con un cuscino il figlio adottivo arrivato due anni fa dalla Siberia.

“È stato un raptus”, ha confessato a polizia e pm prima di essere portato in carcere.





Pescara è ancora sotto shock per quanto accaduto nella palazzina di via Petrarca 44. I vicini di casa che conoscevano bene Maravalle non sanno darsi pace.

“Siamo stati insieme fino a mezzanotte – ha raccontato qualcuno di loro – per la festa di compleanno di una ragazza che abita qui. Maxim giocava con tutti, sembravano felicissimi”.

Del male oscuro di cui soffriva Maravalle, intanto, non ne erano a conoscenza né il Tribunale dei minori né i servizi sociali di Pescara quando era stato dato il via libera all'adozione.

Anche su questo la Procura vuole vederci chiaro.

L'uomo aveva smesso di prendere le medicine da 4 giorni. Forse è stato questo a far andare in tilt la sua mente e distruggere quel sogno iniziato nel 2012 con l'arrivo di quell'angelo da un orfanotrofio della steppa siberiana.





Silvestri, 47 anni, avvocato dello studio Vasile, stava dormendo quando il marito si è alzato, è andato in sala dove ha preso un cuscino, è entrato nella cameretta del piccolo chiudendo la porta e ha soffocato Maxim nel sonno.

La donna si è svegliata e non vedendo il marito a letto si è alzata. Ha visto il figlio nel lettino non respirare più, ha chiamato la vicina di casa che studia medicina, poi il 118 che,una volta in casa, avverte la squadra Volante alla guida di Alessandro Di Blasio e la squadra Mobile alla guida di Pierfrancesco Muriana.

Per il piccolo non c'era già più nulla da fare.

Qualcosa in più potrà spiegare il medico che seguiva Maravalle, lo psichiatra e docente all’Aquila Alessandro Rossi che sarà ascoltato oggi.

Prima dell’alba i poliziotti hanno portato in carcere il tecnico informatico iniziando, da ieri, a lavorare su un altro versante: quello dell’adozione.

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