PESCARA: ALLO STUDIO SOLUZIONI PER SALVARE ISTITUTO RAVASCO

18 Febbraio 2020 14:18

L'Aquila - Abruzzo

PESCARA – La Regione Abruzzo sta studiando tutte le soluzioni possibili per garantire un adeguato supporto all’Istituto ‘Ravasco’, e a tutte le scuole paritarie non a scopo di lucro esistenti sul territorio abruzzese, che devono affrontare le criticità legate a una naturale e generale riduzione della popolazione scolastica e alle difficoltà specifiche delle scuole cosiddette private.

Lo annuncia il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri al termine dell’incontro sull’adozione di misure amministrative tese a salvare l’Istituto ‘Ravasco’, sede di viale Bovio, dopo l’allarme lanciato circa la cancellazione delle classi di istruzione secondaria, inferiore e superiore. Presenti all’incontro il sindaco Carlo Masci, la Preside dell’Istituto Suor Angelica Zippo, la dottoressa Stefania Acerbo responsabile amministrativo, il dottor Spedicato della Regione Abruzzo, e una delegazione di mamme costituita da Angela Febo e Gabriella Pollio.





“Il nostro obiettivo – spiega in una nota Sospiri -, in piena condivisione con il Comune di Pescara e con il sindaco Masci, è impedire che il ‘Ravasco’ perda i corsi di istruzione secondaria, pensando anche a delle attività di promozione tese a favorire le iscrizioni, e a un potenziamento dell’informazione per rendere note le mille attività, anche extracurriculari, che si svolgono all’interno dell’Istituto che fa parte della storia della formazione a Pescara.

“Regione e Comune – ha spiegato ancora il presidente Sospiri – hanno subito preso in carico l’emergenza inerente il futuro dell’Istituto ‘Ravasco’ di Pescara, la sede storica di viale Bovio, dove a inizio febbraio è scoppiato un autentico bubbone, ovvero un calo delle iscrizioni che ha ulteriormente aggravato la già pesante situazione, anche economica, della struttura, la quale, essendo una scuola paritaria non a scopo di lucro, ha di fatto oggi un disavanzo tra spese e incassi pari a 140mila euro”.





In passato l’Istituto godeva di contributi del Comune che però si sono andati via via assottigliando, sino a sparire dal 2014 in poi, e purtroppo c’è un numero importante di famiglie che, a detta dei dirigenti scolastici, non pagano le rette degli studenti, cifre che oscillano tra i 2mila 900 euro e i 3mila 200 euro a testa. A fronte di tale situazione, la scuola ha annunciato la chiusura, dal prossimo anno scolastico, delle classi di istruzione secondaria, mantenendo solo le classi del nido per 25 bambini, della scuola d’infanzia con 78 bambini, e della primaria con 119 studenti per 222 allievi complessivi.

“Nel corso dell’incontro odierno abbiamo esposto i primi dettagli delle nostre proposte amministrative in corso di studio da parte dei nostri uffici – ha detto Sospiri -, al fine di garantire adeguati sostegni in favore di tutti gli Istituti scolastici paritari di pregio esistenti sul territorio regionale, perché è evidente che la crisi determinata dalla denatalità riguarda un po’ tutte le scuole. Ora, con i nostri uffici, dovremo verificare quali possano essere i requisiti di accesso a possibili misure di sostegno, requisiti che sicuramente dovranno tener conto del numero degli studenti, del numero delle sedi di ciascun Istituto, quindi anche dei corsi attivati, ricordando, peraltro, che per quegli studenti che già si iscriveranno al prossimo anno scolastico, c’è la possibilità di accedere al bonus scuola, il quale prevede l’erogazione di un contributo alle famiglie destinato al pagamento delle rette, abbattendo anche la percentuale di morosità. Nei prossimi giorni, una volta definiti i contorni delle possibili iniziative di intervento, rincontreremo i vertici del ‘Ravasco’, con i genitori, per esporre le linee di indirizzo e sentire le disposizioni e la volontà definitive della scuola circa la cancellazione o il mantenimento delle classi di istruzione secondaria”.

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