PERDONANZA: RETTORE DI COLLEMAGGIO, ”FRANCESCO VERRA’ SOLO A LAVORI FINITI”

di Marianna Galeota

6 Settembre 2014 09:16

L'Aquila -

L'AQUILA – “Papa Francesco non verrà all'Aquila fino a quando la Basilica di Collemaggio non sarà pronta”.

È una certezza quella del rettore della Basilica don Nunzio Spinelli, all'indomani della notizia dello slittamento della fine dei lavori da agosto a dicembre 2016, annunciato dai vertici dell'Eni che si stanno occupando del progetto.

Non nega il dispiacere, don Nunzio, per il prolungamento dei tempi di recupero della chiesa tanto cara agli aquilani che, comunque, già dalla prossima Perdonanza Celestiniana sarà in parte ricostruita, riaccogliendo i fedeli, ma nel contempo rimarca la “poca importanza che il perdono di Celestino ha ancora nel mondo”.





“Gli enti e la città pubblicizzano poco la Perdonanza – sottolinea – In questo modo si svilisce il grande valore di questo evento straordinario che non è conosciuto nemmeno ad Avezzano”.

Una svolta, in questo senso, secondo il religioso, potrebbe arrivare dal riconoscimento dell'evento di patrimonio immateriale da parte dell'Unesco, che potrebbe “portare finalmente centinaia di migliaia di fedeli all'Aquila”, aggiunge.

In riferimento alla visita di Papa Bergoglio nel capolugo abruzzese, don Nunzio pensa che “verrebbe qui per pregare sulla reliquia di Celestino, quindi di certo aspetterà il completamento dei lavori”.





Il rettore che ha ricevuto in dono il palio di Papa Benedetto XVI in occasione della sua visita all'Aquila nell'aprile del 2009, subito dopo il sisma del 6 aprile, ricorda con “affetto e con grande emozione” l'incontro con il Papa emerito.

“Entrando nella Basilica, prima di raccogliersi in preghiera, si disse sorpreso di vedere tutte quelle macerie che in televisione non avevano mostrato”, prosegue.

In riferimento alla chiusura della Basilica nella quale, a partire da gennaio inizieranno i lavori di restauro, Don Nunzio conclude: “Chi vorrà potrà andare a messa in altre chiese, io celebrerò a Cristo Re a lla villa comunale”.

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