MIGLIAIA DI PERSONE ASSISTONO ALL'ACCENSIONE DEL TRIPODE DAVANTI LA BASILICA DI COLLEMAGGIO; A SEGUIRE GRANDE SPETTACOLO CON 170 ARTISTI

PERDONANZA: AL VIA IL GIUBILEO AQUILANO; PETROCCHI, ”SIATE PORTATORI DI PACE”

di Alessia Centi Pizzutilli

23 Agosto 2018 20:13

L'Aquila -

L'AQUILA – Pioggia e fulmini pomeridiani non hanno certo ostacolato la cerimonia di apertura della 724esima Perdonanza celestiniana, il giubileo dell'Aquila, che consegna la città alla ribalta nazionale ed internazionale, per il messaggio di pace, fratellanza e perdono lasciato alle generazioni future da Papa Celestino V.

Ad attendere il fuoco del perdono, acceso sul tripode, sistemato sul palco davanti la basilica di Santa Maria di Collemaggio, appena restaurata e simbolo di rinascita, dopo il sisma che il 6 aprile 2009 ha distrutto la città, un fiume di aquilani e turisti, quasi pieno il piazzale di Collemaggio con 1.500 posti a sedere.

Poco prima dala solenne e toccante accensione del fuoco del Perdono, sul palco ha preso la parola per primo l'arcivescovo del’Aquila, Giuseppe Petrocchi, creato cardinale da papa Francesco nel Concistoro del 28 giugno scorso.

“Io credo che la Perdonanza – ha detto Petrocchi – per essere compresa davvero debba essere pensata e vissuta con categorie cristiane, perché queste prospettive bibliche hanno mosso Pietro da Morrone, poi diventato Celestino V”.





“Se dovessi descrivere la Perdonanza la descriverei come la festa dell’incontro con Gesù, ma anche con sé stessi, perché noi siamo complessi, – ha proseguito Petrocchi –  incontrando Gesù incontriamo la nostra verità e solo a quel punto potremmo incontrare gli altri. L’augurio che faccio a tutti voi è che questa Perdonanza possa essere un momento di festa, che diventi contagiosa e  facendovi portatori di pace e prosperità”

“È importante affermare il valore universale della Perdonanza e quindi insistere affinché diventi patrimonio immateriale dell’Unesco”, ha detto il presidente della Provincia, Angelo Caruso.

“Vogliamo accendere qui, dove fu eletto al soglio pontificio, – ha detto il sindaco Pierluigi Biondi – il fuoco del perdono che nei giorni scorsi ha illuminato i luoghi toccati dal cammino di Pietro Angelerio dal Morrone versoL’Aquila, riscaldando il cuore delle persone con il suo messaggio di fratellanza e di speranza nel futuro. Messaggio da oltre sette secoli impresso nella Bolla del Perdono, che lo scorso anno fu restituita alla città dopo una mirabile opera di recupero e restauro, e che quest’anno, dopo l’apertura della porta santa, il 28 agosto, sarà esposta all’interno della Basilica di Collemaggio al fianco della reliquia di San Pietro Celestino V”

“In questo modo tutti coloro che attraverseranno la Porta Santa, potranno contemplare la grandezza del Papa del perdono e la maestosità del suo messaggio pace e fratellanza tra i popoli. Oggi come 724 anni fa i cuori di ognuno tutti dovrebbero seguire quell’insegnamento come una stella polare nel deserto culturale e spirituale in cui prevalgono le divisioni, il rancore, il livore e l’invidia verso il prossimo”.

“Quando ci si trova in disaccordo su qualche punto, e quando l'uno non riconosca che l'altro parli bene e con chiarezza, ci si infuria, e ciascuno pensa che l'altro parli per invidia nei propri confronti, facendo a gara per avere la meglio e rinunciando alla ricerca sull'argomento proposto nella discussione” affermava Socrate. Ritrovare la concordia e l’unità deve essere lo stimolo per recuperare fiducia nel futuro. Nel 2019 ricorreranno 725 anni dall’emissione della bolla papale e saranno trascorsi dieci anni dalla notte che in quel 6 aprile ha mutato inevitabilmente le nostre esistenze. Una data che non può e non dovrà essere solamente una giusta e degna occasione per elaborare un lutto profondo e doloroso, ma dovrà rappresentare il momento di riflessione per capire cosa è accaduto in questi due lustri, quale eredità ci hanno lasciato, quali insegnamenti e quali indicazioni seguire nel viaggio che dovremo proseguire l’uno al fianco dell’altro.
È proprio all’unità di un popolo che ci si aggrappa di fronte a tragedie che colpiscono noi o i nostri fratelli, come accaduto qualche giorno fa a Genova o in Calabria nel parco del Pollino, ed a loro e ai loro familiari rivolgiamo più di un pensiero di vicinanza e una preghiera in una serata di festa come quella che stiamo vivendo”, ha concluso Biondi.





Il programma a causa del maltempo ha subito delle variazioni: il grande spettacolo previsto per l’apertura della cerimonia, infatti, è stato spostato alla fine. Si infatti iniziato con i discorsi delle autorità civili e religiose, per poi passare all’accensione del tripode, seguirà lo spettacolo, prodotto unicamente per la città.

La Porta santa della Basilica di Collemaggio sarà aperta dal cardinale Joao Braz de Aviz, prefetto della congregazione vaticana per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica. 

La Fiaccola del Perdono quest'anno è stata affidata alla famiglia Iacobucci, Marzio, carabiniere del Comando provinciale dell'Aquila, la moglie Lucilla Giordani, carabiniere forestale e i loro due figli Marco e Massimo, quest'ultimo di 7 anni, tutti iscritti all'Atletica L'Aquila, che hanno portato il “fuoco” nell'ultimo tratto, accompagnati da quattro atleti con divise raffiguranti i quarti del capoluogo abruzzese.

A fare da cornice al messaggio religioso di Celestino, un grande evento che, in attesa dell’arrivo del “39esimo Fuoco del Morrone” vuole riportare al centro dell’attenzione i temi principali della cerimonia del Perdono coniugati al proprio concetto laico e spirituale. Sul palco si alterneranno oltre 170 tra artisti, attori, musicisti, tra cui l'Orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese e le compagini corali della nostra città, insieme a personaggi della cultura e dello spettacolo.

Una serata di musica e contenuti narrati, con cantanti e performer di fama nazionale. Presenti tra gli altri Riccardo Cocciante, Red Canzian, Ted Neeley, Lisa, Suor Cristina, Jò Di Tonno e l’aquilana Vittoriana De Amicis. Ad accogliere gli ospiti Lorena Bianchetti e Flavio Insinna

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