PERDONANZA 2014: CORTEO DELLA BOLLA, 20 MILA IN PIAZZA MA QUANTI RITARDI

di Alberto Orsini

28 Agosto 2014 15:27

L'Aquila - Gallerie Fotografiche

L’AQUILA – Circa 20 mila persone, secondo una stima degli organizzatori, hanno partecipato questo pomeriggio al Corteo della Bolla, evento clou della 720ª Perdonanza Celestiniana, l’annuale giubileo aquilano giunto alla trentesima edizione moderna.

Poco prima delle 20, l’inviato della Santa Sede, il cardinale Ennio Antonelli, ha aperto la Porta Santa della Basilica di Collemaggio, inagibile per i danni del terremoto, dando il via alle 24 ore di indulgenza plenaria indette da Papa Celestino V nel 1294.

Il corteo si è diviso in due netti tronconi: l’uno, partito abbastanza presto da piazza Duomo, con il rappresentante del governo, il sottosegretario Giovanni Legnini, e le delegazioni dei Comuni e altri Enti.

L’altro, partito e arrivato in netto ritardo, con i gruppi storici, gli esponenti del Comune (autori di un'accorta sosta al Bar del Corso nell'attesa) e i tre figuranti principali: la Dama della Bolla, Giorgia Miriam Silveri, che portava l’astuccio che un tempo custodiva il documento papale, e il Giovin Signore, Patrizio De Matteis, che teneva il ramo dell’orto del Getsemani con cui il cardinale ha battuto per aprire la Porta Santa (retto a un certo punto anche dal padre Giorgio, che la Perdonanza l'ha organizzata nel 1998), e la Dama della Croce, Maria Cristina Antonangeli, che mostrava l’omonimo gioiello.





Con loro il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, tutto il Consiglio comunale e, da piazza Duomo, anche l’arcivescovo metropolita, monsignor Giuseppe Petrocchi, e il clero.

Lunga l'attesa, troppo il ritardo, che ha anche portato alcuni tra il pubblico a tagliare la corda. Nel frattempo c'è stata l'occasione per visitare palazzo Fibbioni, la nuova sede del vertice comunale per i prossimi anni, proprio ai quattro cantoni, il cuore del centro storico. Dal suo nuovo ufficio Cialente si è affacciato raccogliendo applausi e qualche scherzoso improperio dell'opposizione.

Una peculiarità di questo corteo, gli applausi muti nel linguaggio dei segni, alzando le mani in aria e ruotandole: così, infatti, tantissimi aquilani hanno salutato la Dama Giorgia, diciannovenne aquilana sordomuta, scelta dopo che ha scritto una lettera al sindaco.

Una peculiarità della sfilata nell’edizione numero 720 che è stata colta dalla gente, alla quale veniva spiegata al volo da esponenti dell’organizzazione, anche se molti già ne erano a conoscenza mentre non è stato possibile ‘strappare’ un applauso speciale al clero.

All’arrivo a Collemaggio, la consegna della Bolla alla Curia, valida per le sole 24 ore giubilari perché il documento appartiene al Comune per volere di Celestino, e la messa officiata dal cardinale Antonelli prima dell’apertura della Porta.





LA PROTESTA DEI GRILLINI: “CELESTINO SUDA PER LA VERGOGNA”

“Le polemiche sulla Perdonanza sono finite”, ha detto il sindaco Cialente prima del corteo, ma in realtà un piccolo momento di protesta c'è stato quando, all’imbocco della sfilata in corso Federico II, subito dopo il passaggio in piazza Duomo, un gruppo di esponenti del Movimento 5 stelle, capeggiato dalla senatrice aquilana Enza Blundo, ha srotolato uno striscione polemico.

“2009-2014 Santo che suda dalla vergogna” la scritta con due foto della maschera di Celestino V, il Papa che ha istituito la Perdonanza, e un’altra che diceva: “Dissipazione, abusi, inconcludenze e sacrilegio sulla città”.

Non tutti gli aquilani presenti per assistere alla sfilata, numerosi in quel punto, hanno apprezzato il gesto dei grillini.

AbruzzoWeb ha seguito il corteo con una diretta testuale minuto per minuto.

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