INCHIESTA REPARTO GINECOLOGIA, NEI GUAI ROSATI E L'ASSISTENTE

PAZIENTI IN STUDIO PRIVATO, CHIESTI 4 ANNI PER PRIMARIO PESCARA

12 Novembre 2015 13:59

Pescara - Cronaca

PESCARA – Quattro anni e otto mesi per Maurizio Rosati, direttore dell'unità operativa di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale di Pescara, e dieci mesi e venti giorni per la sua assistente Antonietta Giglio.

Sono le richieste di condanna presentate questa mattina dal pm Gennaro Varone, davanti al gup del tribunale di Pescara Maria Michela Di Fine, nell'ambito del processo che vede sotto accusa il primario del nosocomio pescarese per i reati di omissione di atti d'ufficio, interruzione di pubblico servizio, abuso d'ufficio e peculato.

La Giglio è chiamata a rispondere soltanto del reato di peculato in concorso.





Secondo l'accusa, il primario avrebbe “indotto le sue assistite, che necessitavano di prestazioni ginecologiche, a rivolgersi a lui come medico privato, a garanzia di un rapido scorrere della lista di attesa operatoria, altrimenti impegnata per mesi, se non per anni”.

Rosati, inoltre, avrebbe “dimesso o fatto dimettere pazienti, bisognose di interventi, che si erano rivolte a medici diversi da lui per visite private, determinando una lista di attesa interminabile, inducendo le donne a rivolgersi a lui quale medico privato o ad altre strutture, con attese che provocavano ingiustificate sofferenze”.

La sua assistente Antonietta Giglio è accusata di peculato in concorso poiché, a giudizio dell'accusa, il primario “le avrebbe affidato il telefono mobile aziendale, a carico della Asl, affinché ne disponesse come fosse proprio”.





Rosati, nel corso della precedente udienza, si è difeso negando ogni addebito: ha rivendicato l'impeccabile organizzazione del reparto che dirige e ha affermato che, dopo il suo arrivo, il reparto ha compiuto un grande salto di qualità. Ha negato l'esistenza di corsie preferenziali per i pazienti che si rivolgevano a lui come medico privato e ha assicurato di avere sempre operato in funzione delle classi di priorità stabilite dalle norme.

La decisione del gup è prevista per il 19 novembre, dopo le repliche delle parti. A seguire è prevista la decisione.

Intanto, l'avvocato Liborio Romito, legale di una delle presunte parti offese, ha chiesto un risarcimento pari a 100 mila euro.

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