PARIGI: L’ITALRUGBY RIAPRE LO STADIO DEL TERRORE DOPO GLI ATTENTATI, DECINE I TIFOSI AQUILANI

di Marianna Galeota

6 Febbraio 2016 18:41

L'Aquila - Cronaca, Gallerie Fotografiche

L'AQUILA – “Il rugby e la bellissima partita dell’Italia ci hanno fatto dimenticare anche la paura”.

Vincenzo Corridore, medico aquilano in trasferta a Parigi con un gruppo di dieci amici per il match del Sei Nazioni di rugby Francia Italia, racconta di uno Stade De France blindato, riaperto per la prima volta proprio oggi dopo gli attentati dello scorso 13 novembre . 

Decine gli aquilani appassionati della palla ovale che sono partiti alla volta della capitale francese per seguire gli azzurri e il capitano Sergio Parisse, aquilano anche lui, che ha infiammato un grande match perso negli ultimi minuti per 23-21, andando anche in meta. 

Nonostante le strettissime misure di sicurezza intorno allo Stade De France, dove solo tre mesi fa un kamikaze si è fatto esplodere, “si respirava il classico clima da villaggio Sei Nazioni, tra birra, cori e divertimento, aggiunge Corridore.





A fare festa nel pre e post partita insieme a Corridore, anche gli aquilani Stefano Attardi, Fernando Corridore, Arturo Fiamma, Ferdinando Centi, Gabriele Pulsoni, Vincenzo Tunno, Giampaolo Centi, Matteo Centi e Matteo Alfonsetti. 

“Un  gruppo di francesi ci ha accolto prima della partita preparandoci persino gli spaghetti per pranzo. Ci siamo sentiti come a casa”, racconta.  

Per il match sono stati rinforzati i controlli agli ingressi e predisposto dalla Prefettura un organizzato sistema di filtraggio a “tappe”. 

Inoltre sono stati identificati una dozzina di luoghi attorno allo stadio dove sono state svolte ulteriori operazioni di controllo con perquisizioni personali. 

“Siamo stati perquisiti 3 o 4 volte prima di entrare allo stadio dalla polizia e dall’esercito e una volta terminata la partita ci hanno fatto uscire a blocchi per evitare le calche”, prosegue. 





Ma lo sport e la passione oggi hanno vinto sull’odio e la paura riportando allo stadio 60 mila spettatori, tra cui oltre 5 mila italiani.

Tra gli aquilani presenti anche l’ex sindaco di Villa Sant’Angelo, Pierluigi Biondi, che racconta di una città militarizzata, soprattutto nei punti sensibili, ma “molto orgogliosa e dignitosa”.

“I francesi sono un popolo fiero – dice – Sono partito insieme ad altri 5 aquilani. Siamo tranquilli e non si respira paura, nonostante ci siano molti posti di blocco, soprattutto nelle zone più frequentate del centro. Non ho avuto nessuna esitazione prima della partenza. Sono convinto infatti che la vita di tutti debba andare avanti. Non si può di certo smettere di vivere”. 

“Peccato per la partita – conclude – Un grandissima occasione persa che non so quando ci ricapiterà. Abbiamo una buona squadra con innesti di giovani molto promettenti. Una menzione speciale va fatta per il capitano Parisse, grande orgoglio aquilano, al quale oggi è mancato solo quel drop sul finale”. 

Tra gli aquilani “in campo” anche il giornalista del capoluogo Paolo Pacitti, inviato per la Rai. 

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