PARCO NAZIONALE ABRUZZO: MORTO ORSO, FORSE LOTTA PER ACCOPPIAMENTO

9 Giugno 2018 19:05

Regione - Cronaca

L'AQUILA – Sarebbe morto per le ferite riportate nella lotta con altri maschi per l'accoppiamento: un esemplare di orso marsicano, un maschio di circa cinque anni e del peso di 140 chili, è stato trovato agonizzante stamani nel territorio del Comune di Campoli Appennino (Frosinone), nei pressi del Rifugio Capo d'Acqua; l'animale è morto pochi minuti dopo l'arrivo dei Carabinieri forestali e dei guardiaparco della Riserva, allertati dalla segnalazione di due escursionisti lungo il sentiero Q2.

Lo ha reso noto il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.

I soccorritori hanno provveduto a fare i rilievi del caso coadiuvati dal veterinario del Pnalm, Leonardo Gentile, e dalla biologa del Parco, sopraggiunti successivamente.





Ad un primo esame esterno l'orso presentava evidenti ferite sulla testa causate dalla lotta con altri orsi.

In questo periodo, infatti, sono frequenti combattimenti tra maschi per l'accoppiamento: è accaduto già in passato che orsi maschi siano deceduti per le ferite riportate.

Tuttavia, secondo la direzione del Pnalm, non si possono escludere altre cause di morte non naturali che potrebbero emergere nel corso dell'esame necroscopico.





Trattandosi di un animale a rischio di estinzione, il Parco usa tutte le cautele possibili, non escludendo mai alcuna ipotesi. Pertanto, Carabinieri forestali e guardiaparco hanno proceduto al sequestro giudiziario dell'animale, dandone immediata comunicazione al magistrato competente della Procura della Repubblica di Cassino.

La carcassa è stata trasportata a Pescasseroli in attesa dell'invio all'Istituto Zooprofilattico di Lazio e Toscana, di Grosseto dove verrà sottoposta a necroscopia.

“Mi auguro che dalla necroscopia non emergano cause di morte di natura dolosa – commenta il presidente del Parco, Antonio Carrara – In ogni caso credo che vada intensificata la sorveglianza nella zona di protezione esterna del versante laziale del Parco, dove in passato abbiamo registrato diversi casi di avvelenamento e atti di bracconaggio ai danni della fauna protetta. Tutti ricorderanno la liberazione da parte della personale del Parco di un esemplare di orso rimasto vittima di una corda d'acciaio, messa dai bracconieri”.

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