PARCO MAJELLA: DISFIDA SALAMANDRE, SINDACO VS AMBIENTALISTI SU FONDI

25 Giugno 2019 11:04

Pescara - Cronaca

CHIETI – Ci mancava in Abruzzo la disfida delle salamandre. Il sindaco di Gamberale, in provincia di Chieti,  Maurizio Bucci  ha lanciato strali contro il progetto del Parco della Majella, dal costo di 16 mila euro, per collocare tubi di attraversamento stradale e cartelli con su scritto, “Attenzione, attraversamento salamandre. Non schiacciatele”. Bucci è andato su tutte le furie, ritenednolo un spreco,  visto che la priorità per lui sarebbe quella di riparare le strade sconnesse e insidiate da frane, e ha invato una lettera-avvertimento al governatore Marco Marsilio, ai presidenti della Provincia, Mario Pupillo, e del Parco, Claudio D'Emilio, oltre che il direttore Luciano Di Martino, tutti diffidati a “non spendere male tutti quei soldi”.

Non si fa attendere la replica piccata di Stefano Orlandini, presidente di Salviamo l'Orso Onlus e Massimo Pellegrini, presidente della Stazione Ornitologia Abruzzese Onlus.





“Lasciano allibiti le notizie false riguardanti la biologia della Salamandra giallonera, descritta come un “rettile”, con toni da bestiario medioevale ma soprattutto per le considerazioni espresse dal sindaco di Gamberale Maurizio Bucci, nonché membro del Consiglio Direttivo dell’Ente Parco Nazionale della Majella. Il sindaco ha speso circa  700.000 di fondi pubblici ( ovviamente…) destinati ad una piccola seggiovia per la quale sulle Alpi svizzere o austriache a quella risibile quota non verrebbe speso alcun finanziamento pubblico, per ovvi motivi legati ai noti cambiamenti climatici”.

Premesso questo, Orlandini e Pellegrini si chiedono perchè il sindaco allora si indigni, perche “il suo Ente Parco per la salvaguardia di una specie di anfibio (non un rettile…leggasi sussidiario delle elementari) rarissima e tutelata da una Direttiva della CE e da una Legge Regionale spenda la cifra 'astronomica' di  16.000 euro finalizzata a realizzare tre banali tubi sotto il manto stradale che ne permettano gli spostamenti, in pratica un consigliere del Parco Nazionale chiede al suo Ente di favorire investimenti a perdere e dannosi per l’ ambiente, rinunciando a piccole spese per la tutela della natura”.

“Al sindaco Bucci sfugge inoltre che il suo Ente – si incalza nella nota – ha già rinunciato ad utilizzare qualche centinaia di milioni di euro dei fondi Por Fesr regionali destinati soprattutto alla realizzazione di opere di connessione ecologica, come gli attraversamenti stradali per la fauna, destinando gli stessi alla ennesima sistemazione di sentieri, parcheggi e basi di partenza di una cabinovia tradendo quindi la propria funzione prioritaria. Sempre al Sindaco sfugge il fatto che i sottopassaggi, i 'cavalcavia verdi' o le recinzioni che evitino gli incidenti stradali a danno sia degli animali che degli automobilisti, vengano realizzati in tutto il mondo anche all’esterno dei parchi come una prassi corretta di gestione delle strade”.





Basta recarsi in Germania, Austria e Regno Unito, preseguono i due presidnenti, “per osservare i sottopassaggi per anfibi come il Rospo specie peraltro molto più comune della Salamandra. Ma anche in Kenya o nello Sri Lanka, dove certo le buche nelle strade ed i problemi delle popolazioni locali non mancano, recinzioni ed ecodotti vengono istallati lungo le strade in accordo con le civili popolazioni locali”.

Orlandini e Pellegrini ne approfittano poi per tornare a denunciare “le carenze ed irregolarità del Piano del Parco della Majella e la mancanza annosa, cronica ed ingiustificata della nomina di un Presidente e di un Direttore di alto profilo e nel pieno delle loro funzioni questa vera e propria boutade del Sindaco ha stimolato e motivato la reiterazione di una richiesta al Ministro Costa da parte delle Associazioni per procedere con le nomine attese ormai da troppo tempo. Solo un Parco con una governance di alto profilo potrà infatti salvarci da altri casi come quello della “rivolta contro le salamandre”. Stupisce infine che in un Ente Parco Nazionale gestito da un Consiglio Direttivo a stragrande maggioranza formato da Sindaci e da pochi altri componenti indicati di fatto dalla politica locale un Sindaco attacchi il suo Ente come se le scelte dello stesso non fossero dettate dalla politica locale”.

 

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