PAPA’ SEPARATI, SENZA AIUTI SONO GUAI: IN ABRUZZO UN’ASSOCIAZIONE LI DIFENDE

di Giulia Di Cesare

12 Aprile 2015 10:23

Regione - Cronaca

SULMONA – ‘Assistenza papà separati d’Abruzzo’.

Questo il nome di una nuova associazione regionale nata a Sulmona (L’Aquila) per aiutare gli uomini con figli che affrontano un divorzio.

“L’idea di creare un’associazione con questo scopo – spiega ad AbruzzoWeb Marco Colantoni, presidente dell’associazione che lavora come sociologo e mediatore familiare –  ci è venuta dopo aver guardato i dati nazionali. Su 100 nuovi matrimoni, il 25 per cento delle coppie in età tra i 25 e i 34 anni si separa entro i 10 anni seguenti. Inoltre, l’attuale legge penalizza molto un genitore rispetto a un altro”.

Nell’associazione è possibile trovare qualsiasi tipo di assistenza che serve in questi casi.





Nell’equipe di lavoro sono presenti, infatti, anche l’avvocato Andrea Marino e la psicologa Rona Musti, esperta in problematiche familiari.
“Ci occupiamo di dare assistenza ai padri separati – prosegue Colantoni – perché proprio loro sono quelli maggiormente spogliati di tutto. Spesso, infatti, oltre a dover provvedere all’assegno di mantenimento, sono proprio gli uomini a dover lasciare la casa coniugale, per finire nella condizione di dover cercare un’altra sistemazione ed accollarsi un nuovo affitto. Oggi questo sta diventando un problema molto serio, tanto che in molti dopo il divorzio hanno iniziato a rivolgersi alla Caritas, perché con il loro assegno di 1500 euro non riescono ad arrivare a fine mese”.

L’associazione, però, non si pone solo l’obiettivo di dare assistenza ai singoli, ma sta anche portando avanti una battaglia per una legge diversa.

“A gennaio insieme alla senatrice aquilana del Movimento 5 Stelle Enza Blundo, abbiamo partecipato a un tavolo tecnico in Senato per la revisione della vecchia legge sull’affido condiviso – spiega Colantoni – visto che l’affido condiviso è già previsto dalla legge italiana, ma nella maggioranza dei casi non viene applicato. Spesso infatti, il minore viene collocato presso la madre in un affido quasi esclusivo. Per questo motivo, abbiamo presentato un disegno di legge per la revisione di alcune cose che secondo noi non proteggono al meglio entrambi i genitori”.

Colantoni, da sociologo e mediatore familiare, ha potuto conoscere da vicino la situazione dei divorziati in Italia.





“Ho avuto modo di ‘tastare’ le nuove realtà, quelle sfaccettature della realtà che ancora non si conoscono e che stanno portando alla creazione di una nuova fascia di poveri – le parole in tal senso di Colantoni -. Molte delle ex mogli pur di mantenere l’assegno di mantenimento, decidono di lavorare in nero. In questo modo continuano sia a guadagnare per conto loro che a ricevere soldi dall’ex marito. Ex marito che invece rischia di ritrovarsi a vivere sotto la soglia di povertà”.

Secondo Colantoni, “a Roma, Bolzano e Napoli la figura del papà divorziato sta entrando a pieno titolo nei piani sociali comunali. Per fare un esempio, si stanno prevedendo delle ‘case del papà’ per dar modo a uomini in difficoltà di trovare una casa a un affitto a costi bassi. Bisogna tener conto delle mutate condizioni socioeconomiche odierne e adattare il diritto di famiglia alla nuova società che si sta formando”.

L’associazione ‘Assistenza papà separati d’Abruzzo’ nei suoi primi mesi di vita sta lavorando con e su tutto il territorio abruzzese.

“Ad oggi – conclude il presidente Colantoni – siamo concentrati su 15 casi, di cui la maggior parte arriva dal territorio chietino. Il nostro obiettivo è quello di coinvolgere sia i cittadini che i comuni abruzzesi. In questi casi l’intervento privato è importante, ma non può sostituire l’intervento pubblico che è assolutamente fondamentale”.

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