PALAZZO SIRENA DI FRANCAVILLA AL MARE, ANCHE PORTOGHESI FIRMA CONTRO LA DEMOLIZIONE

4 Agosto 2017 10:45

Chieti -

FRANCAVILLA AL MARE – Dopo l’interessamento da parte della Direzione generale Arte e architettura contemporanee del Ministero dei beni culturali, anche l’architetto professor Paolo Portoghesi ha aderito all’appello di Italia Nostra, sezioni di Chieti e Pescara, per la salvaguardia di palazzo Sirena a Francavilla al Mare, in vista di un suo restauro ed adeguamento, e suggerisce oculati interventi volti a consentirgli di svolgere, in termini contemporanei,il ruolo di centro d’aggregazione e produzione culturale che storicamente ha sempre svolto.

Paolo Portoghesi è uno dei massimi studiosi dell’architettura italiana; notissime sono le sue opere sul Barocco e gli album sull’architettura del Novecento.

Come progettista si segnala per numerose importanti opere tra cui la grande moschea di Roma.





È stato preside del Politecnico di Milano e professore ordinario alla Sapienza di Roma, dove oggi ancora insegna come professore emerito.

Paolo Portoghesi, curatore di una memorabile edizione della Biennale di Venezia, conosce bene Francavilla per essersene occupato negli anni ‘90 con una proposta di riqualificazione urbana a cui lo aveva chiamato l’amministrazione comunale dell’epoca; egli definisce il palazzo Sirena, con la chiesa di San Franco di Ludovico Quaroni (suo collega di Facoltà) uno dei capisaldi per il ridisegno di quella città di mare.

Cogliamo l’occasione – dice Italia Nostra in una nota – per mettere in evidenza che la reazione del sindaco Antonio Luciani alle recenti adesioni all’appello da parte dell’arch. Massimiliano Fuksas e di Vittorio Sgarbi (che si aggiungono alle centinaia di personalità altrettanto accreditate nel loro campo ma, evidentemente, a lui sconosciute) contiene una notizia degna di ogni rilievo: infatti il sindaco, nel chiedere a Fuksas un progetto gratuito entro il mese d’agosto (!) dichiara che, avendone la disponibilità, procederebbe al recupero del fabbricato in luogo della demolizione.





 Con ciò – prosegue la nota – il sindaco dichiara tre cose: che l’edificio, con un buon progetto merita di essere salvato; contraddice così ogni sua dichiarazione  e gli opuscoli propagandistici prodotti per giustificarne l’abbattimento; che con un progetto si possono evidenziare le potenzialità attuali dell’edificio. Ricordiamo a lui ed all’opinione pubblica che di progetti ne ha a disposizione un paio, da egli stesso lodati pubblicamente,  che possono costituire una base conoscitiva, ma che sono stati volutamente ignorati; che il principale requisito del progetto dovrebbe essere la gratuità.

Naturalmente Fuksas può rispondere come vuole, dall’accettazione al dileggio rispetto a simili affermazioni, ma noi non ci mettiamo al servizio di una simile inopportuna querelle. Dispiace che il Sindaco incoraggi la tendenza imperante a sottovalutare il lavoro, fino a considerarlo merce promozionale e non il compenso di prestazioni qualificate e verificabili. Anche su tale aspetto, comunque – conclude Italia Nostra – il sindaco si contraddice, avendo previsto e messo in bilancio i compensi per i tecnici della demolizione programmata. Ma forse lui pensa che si debba ricompensare solo chi sfascia.

 

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