PALAZZINA CROLLATA A ROMA: CIALENTE RILANCIA IL FASCICOLO DEL FABBRICATO

25 Settembre 2016 16:34

L'Aquila - Cronaca

L'AQUILA – “Il sindaco di Roma, Virginia Raggi, ha dichiarato che se fosse obbligatorio il Fascicolo del fabbricato, drammatici eventi come quello del crollo della palazzina nei pressi di Ponte Milvio, nella Capitale, potrebbero essere evitati. Il Comune dell’Aquila ha già affrontato concretamente questa problematica e all’inizio di settembre la Giunta ha approvato l’atto  di indirizzo per l’istituzione di tale Fascicolo, tanto per gli edifici pubblici quanto per quelli privati, cui sta già lavorando il servizio Patrimonio”.

Così il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, che in una nota ricorda come “Stiamo conducendo, come Comune dell'Aquila, una grande battaglia affinché il Fascicolo del  fabbricato venga istituito formalmente con legge nazionale”.

“Una  battaglia di civiltà ed anche etica, che non interessa solo le zone  sismiche, o ad alto rischio idrogeologico ( dalle quali pure bisogna  partite), ma l'intero Paese. E, ribadisco, il Fascicolo del  fabbricato deve valere sia per gli edifici pubblici che privati”.

“Non è la prima volta che a Roma, come in altre città, vengono giù  delle case. Ma possiamo andare avanti così? Noi viviamo nei nostri  appartamenti,  nella “tana” dove ci raccogliamo con le nostre  famiglie. E delle nostre case non sappiamo nulla. Andiamo al lavoro in  stabili di cui non sappiamo nulla”.





“Adesso basta – dice Cialente -. Questo Paese deve  divenire il più sicuro d'Europa. Solo così, tra qualche decennio,  vivremo ricchi di qualità della vita, potendo venderla anche ad altri. Con il Fascicolo dovremo e potremo difendere i borghi, l'edilizia  minore dei nostri centri storici. Quell'edilizia che è la nostra  ricchezza, che permette di scegliere l'Italia non solo per trascorrere  le vacanze, ma anche come Nazione in cui vivere”.

“L'introduzione del Fascicolo, operata sin dal 2002 dalla regione Lazio, seguita da altre, e dallo stesso Comune di Roma, è stata  ripetutamente bocciata sia da parte del Consiglio di Stato che dalla Corte Costituzionale”.

“Addirittura nelle sentenze di bocciatura si  afferma che non avrebbe un sufficiente ritorno sociale. Chiediamolo a Marisol, la più piccola vittima del sisma di Amatrice di soli 18 mesi, o agli oltre 620 morti complessivi in seguito ai terremoti dell'Aquila, dell'Emilia e dell’Italia centrale”.

“Chiediamolo a tutte  queste e a tante altre vittime innocenti, cadute anche per la mancanza  di coraggio del Parlamento e dei Governi, che si sono succeduti fino  ad oggi, di affrontare seriamente la questione e di varare certe leggi  ormai irrinunciabili”.

“Senza considerare le spese dell'emergenza e dalla ricostruzione: per riedificare gli stabili danneggiati dai terremoti dell'Aquila,  dell'Emilia e dell’Italia centrale non basteranno 20 miliardi di euro”, aggiunge.





“Le stime per una messa in sicurezza totale del Paese, rispetto al  rischio idrogeologico oltre che a quello sismico, parlano di 80-100 miliardi spalmati in due tre decenni”.

“In 7 anni per fronteggiare le tragedie in questione abbiamo speso già  un quinto di questa somma, contando i morti e facendo i conti con le  sofferenze e la distruzione”.

“Ieri si è sfiorata una tragedia non solo nella Capitale, ma anche in  tutta Italia e in Europa. Siamo nel 2016. Vergogna!”.

 

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