PADRE DI 4 BIMBI SCHIACCIATO DA SCAFFALE IN CANTIERE NAVALE A ORTONA: APERTA INCHIESTA

25 Marzo 2019 18:28

Chieti - Cronaca

CHIETI – Si chiamava Ridvan Meizini ed aveva 59 anni, l'operaio di origine kosovara ma che ha ottenuto la cittadinanza italiana, che ha perso la vita in tarda mattinata ad Ortona (Chieti), schiacciato da una grossa impalcatura metallica.

L'incidente sul lavoro si è verificato all'interno dell'area del porto. 





L'operaio, che abitava a Villa Caldari, una frazione di Ortona, e che lascia moglie e quattro figli, si trovava all'interno di un container-magazzino ubicato sulla banchina di riva, nell'area di un cantiere navale dismesso di una ditta di Ortona, e secondo i primi accertamenti era intento a spostare del materiale, quando per cause al vaglio della Guardia Costiera di Ortona, è stato travolto dal crollo della scaffalatura. 

E quando sul posto sono arrivati i Vigili del Fuoco per rimuovere l'impalcatura, e il 118 per prestare i soccorsi, per l'uomo non c'era più nulla da fare. 

All'interno del container, che aveva un'autorizzazione provvisoria, ci sono profilati di metallo e tavole di legno che la società proprietaria dell'ex cantiere dismesso era stata autorizzata a tenere lì.





Sul posto è giunto ed ha effettuato la ricognizione cadaverica il medico legale Cristian D'Ovidio dell'università D'Annunzio che nei prossimi giorni eseguirà l'autopsia. 

L'inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Chieti Marika Ponziani che ha disposto il sequestro del container già eseguito dalla Guardia Costiera. 

La salma dell'operaio è stata rimossa e trasferita a Chieti in vista dell'autopsia. 

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