OSSERVATORIO CEI: FORTE, ”ETICA E DIRITTI RISPOSTA A SOLITUDINE E DISGREGAZIONE”

20 Febbraio 2020 10:30

Chieti - Video

CHIETI – “La grande fatica della nostra epoca post-moderna è la solitudine, le relazioni virtuali e fittizie. La legge e il diritto, purchè fondati sull’etica, organizzano invece le convivenze umane, le favoriscono, rappresentano una risposta al bisogno di comunità”.

Così Bruno Forte, arcivescovo metropolita di Chieti-Vasto, in apertura del convegno “Etica e diritto nei rapporti tra le istituzioni”, che si è tenuto oggi all’aula Magna del Pontificio seminario regionale “Pio X” a Chieti. Hanno preso parte Fabrizia Francabandera, presidente della Corte d’Appello dell'Aquila, Nicoletta Verì, assessore alla Salute, Famiglia e Pari opportunità della Regione Abruzzo, Antonio De Grandis, responsabile dell’Osservatorio giuridico legislativo della Conferenza episcopale abruzzese e Molisana. A  moderare Paolo Pacitti, responsabile della redazione del TGR Abruzzo.

L’iniziativa è stata promossa dall’Osservatorio giuridico legislativo della Conferenza episcopale abruzzese e Molisana, organo di informazione e studio della normativa e della giurisprudenza regionale di interesse e rilevanza in ambito ecclesiale, istituito il 15 gennaio 2019 quale articolazione regionale dell’Osservatorio Giuridico Legislativo della Cei.

Francabandera, nel suo intervento ha messo al centro il rapporto tra etica e diritto nella Costituzione italiana, “la più bella del mondo, è stato detto, e forse risponde al vero. Redatta dopo un anno mezzo da una devastante guerra, dopo venti anni di dittatura e di mancanza di dibattito politico”.





E ha aggiunto, “la nuova parola chiave in materia costituzionale, è quella del ‘bilanciamento’ tra valori assoluti, che potrebbero diventare tiranni, e applicazione della norma. La Corte costituzionale la stabilito che l'estrema generalità ed astrattezza può essere un fattore di incostituzionalità, esprimendosi in materia di percorsi rieducativi, che devono essere invece personalizzabili e individuali”.

“In questa epoca dell’immediato – spiega ancora Francabandera -, manca una visione d’insieme, lo sguardo lungo. Pensiamo all’ambiente. La ragazzina Greta, che ammiro tantissimo, ha scosso le coscienze, di chi si è voluto farsi scuotere, altri li hanno chiamati 'gretini', risolvendo così il problema. La mia nipotina, appena nata, tra trent’anni forse dovrà combattere per l’aria e per l’acqua. Lo sguardo oggi resta purtroppo sull'ombelico sulle prossime elezioni, sulle prossimo dibattito politico in televisione”. 

“Lo smarrimento lo si percepisce anche davanti ad episodi come quello avvenuto ieri in Germania – ha poi detto Forte -: un folle che in nome della razza bianca uccide persone perchè non sono tedesche come lui. E' una cosa che strazia il cuore, la soluzione non è dire che era un pazzo, è fin troppo facile. Da napoletano mi verrebbe da citare un proverbio,  'se tutti i pazzi portassero un frasca in mano, il mondo sarebbe un bosco'. Dietro questi fenomeni in realtà c'è un disordine, una confusione, una distrazione dalla ricerca di senso”. 

“Per il filosofo Lyotard – ha spiegato ancora Forte – la chiave del moderno è un’idea unificante, la capacità da parte della ragione di dare ordine alla realtà, da cui nasce però anche l’ideologia totalitaria, che sopprimere le differenze, anche con la violenza. Il post-moderno nasce dalla disgregazione di tutto questo, e quel che rimane è una folla di solitudini, tutto diventa fluido e ambiguo. La grande fatica del post moderno è la comunicazione, vengono meno le grandi convivenze. C’è stata poi la rivoluzione digitale, che ha immense potenzialità, di bene e di male. Ma si creano relazioni virtuali e fittizie. Diritto e moralità devono unirsi più di ieri, per riconnettere una società disgregata”.

De Grandis poi illustrato le finalità che, nella sua articolazione regionale potrà avere l'Osservatorio giuridico-legislativo, di cui è direttore Istituzione della Chiesa cattolica italiana che risponde alle esigenze di aggiornamento sulla elaborazioneha  legislativa e giurisprudenziale delle diocesi italiane.





L'Osservatorio è una struttura della Conferenza episcopale italiana ed è stata creata nel 1994 con lo scopo di fungere da organo per l'aggiornamento riguardo alle attività legislative e giurisprudenziali della assemblea generale dei vescovi. 

La sede centrale dell'Osservatorio è a Roma, ma sedi periferiche sono presenti su tutto il territorio italiano in ogni regione ecclesiastica, e quindi ulteriormente per ogni diocesi.

L'Osservatorio ha un proprio centro di documentazione che si occupa dell'attività legislativa del Parlamento italiano. Inoltre, l'Osservatorio pubblica per proprio conto un Notiziario con diverse rubriche tra le quali Il mese del Parlamento, che sintetizza l'attività legislativa del Parlamento italiano e L'Agenda dell'Osservatorio che rende conto dei progetti discussi in seno alla Conferenza Episcopale Italiana. (ft)

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