OSPEDALE L’AQUILA: PANDOLFI, ”FONDI ASSICURAZIONE, REATO POLITICO”

20 Luglio 2015 12:58

Regione -

L’AQUILA – È stato un “reato politico” per Lucia Pandolfi, vice presidente del movimento Regione facile e segretario della commissione per i rapporti Regione-Asl-Università, il mancato utilizzo dei fondi dell’assicurazione dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila per la sua ricostruzione immediata post-sisma.

Lo scrive in una nota intervenendo sulla polemica in corso che come già qualche anno fa ha visto nuovamente i vertici del centrosinistra e del Partito democratico contrapporsi all’allora presidente della Regione, Gianni Chiodi, e del manager della Asl aquilana, Giancarlo Silveri.





La Pandolfi ricorda che proprio lei “dopo il sisma denunciò assiduamente e pubblicamente l’accaduto, tanto che fu riportato dagli articoli di stampa che nel 2013 la procura decise di aprire un’inchiesta proprio prendendo spunto da questi articoli”.

“Naturalmente la mia denuncia di natura politica che ancora oggi rimane in atto era ed è mirata a ricordare che anche se alcuni lavori a 6 anni e mezzo di distanza si stanno realizzando sul nosocomio, quei soldi, che magari sotto l’aspetto contabile potevano essere usati anche per risanare – scrive – avrebbero permesso, come giusto e sacrosanto, che l’ospedale dell’Aquila fosse immediatamente funzionante e ristrutturato ridando quello che comunque rappresenta il cuore pulsante di una città e una risposta immediata ad una comunità già di per se tanto provata”.

“Invece il presidente Chiodi e con esso tutte le forze politiche allora presenti in Regione decisero di portarsi questo peccato sull’anima. Quello stesso presidente Chiodi che oggi polemizza sull’operato della Regione parlando di noncuranza sulla sanità – prosegue – È pur vero che, forse, allora, quando cominciai a denunciare ripeto il ‘reato politico’ del ladrocinio dell’assicurazione dell’ospedale, mi sarei aspettata nell’immediato, appena la procura aveva aperto l’inchiesta che da parte degli organi istituzionali della nostra città ci fosse stata una vera rivoluzione, magari anche una presa di posizione con una ad esempio costituzione di parte lesa verso la Regione”.





“A oggi sono convinta che dobbiamo concentrare le nostre forze per creare meno danni possibili all’applicazione del decreto Lorenzin, ricordando che questa è la città capoluogo, che questo è l’ospedale della città capoluogo e che questo ospedale ha già dato non solo in denaro ma anche in risorse organiche le quali si sono dovute trasferire altrove proprio per l’indebolimento provocato dalle distorte azioni”, fa notare ancora.

“Dobbiamo comunque ragionare non sul principio sciocco del campanilismo ma su quelle che sono le vere necessità quelle che comunque devono continuare a essere sempre e solo rispettose dei bisogni dell’utente”, conclude la Pandolfi.

Commenti da Facebook

RIPRODUZIONE RISERVATA
Download in PDF©


    Ti potrebbe interessare:

    ARTICOLI PIÙ VISTI: