OMBRINA MARE: TAR LAZIO DICE NO; FEBBO, ”AVEVAMO RAGIONE NOI”

17 Aprile 2014 12:42

Pescara - Cronaca

PESCARA – “La sentenza del Tar del Lazio è un punto importante a favore della Regione Abruzzo che nel corso del 2013 aveva espresso, a più riprese e in tutte le sedi, la sua assoluta contrarietà al progetto di Ombrina mare. L’aspetto più importante che emerge dal parere dei giudici è la conferma che avevamo ragione noi quando sostenevamo che la presenza del Parco della Costa Teatina avrebbe impedito la nascita di Ombrina al largo delle coste abruzzesi”. 

È quanto dichiara l’Assessore regionale alle Politiche agricole, Mauro Febbo, all’indomani della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio che ha rigettato il ricorso della Medoilgas scongiurando di fatto l’installazione di Ombrina Mare.

“Sia io, sia il presidente della Regione Gianni Chiodi sia il collega Gianfranco Giuliante – continua Febbo – avevamo sollecitato attraverso tutti i canali ufficiali a nostra disposizione, il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, e tutti gli Organi competenti sottolineando quanto quel progetto fosse inadatto e inappropriato per una realtà come quella della Costa dei Trabocchi; inoltre è chiaro come la Piattaforma Ombrina Mare sia assolutamente inconciliabile con i presupposti alla base il Parco. Ci eravamo fatti portavoce delle istanze che arrivavano dalle comunità territoriali in quanto lo scenario che si prefigurava era assolutamente in contrasto con le vocazioni della fascia costiera, che sarebbe stata irrimediabilmente messa a rischio dalle attività di estrazione petrolifere oltreché drammaticamente sfigurata sul piano paesaggistico”.





“Le nostre perplessità, evidenziate in una nota inviata al ministero, erano rivolte soprattutto sulla procedura Via già realizzata, ove neanche era stato acquisito il parere degli enti locali posti in un raggio di dodici miglia dall’area interessata”.

“Per questo – sottolinea Febbo – avevamo espresso un’apertura sull’istituzione del Parco nazionale che avrebbe costituito concretamente un opposto orientamento rispetto allo sfruttamento delle risorse abruzzesi, mediante perforazioni petrolifere dei fondali del nostro bellissimo mare”.

“A supporto della nostra posizione era stato elaborato uno specifico Emendamento da sottoporre sempre al ministero dell’Ambiente al fine di promuovere una convinta ed unitaria iniziativa con i parlamentari abruzzesi, per impedire l’avvio del progetto Ombrina Mare e promuovere un Parco adeguato alla realtà territoriale”, conclude. 
 

SINDACO VASTO, ''SENTENZA GIUSTA''





“A seguito della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio che respinge il ricorso promosso dalla Medoilgas Spa, esprimo la mia soddisfazione e sottolineo come questa sentenza rappresenti una vittoria delle regole, della salute, del turismo, dell’ambiente e di tutti gli abruzzesi”.

Così in una nota il sindaco di Vasto (Chieti), Luciano Lapenna.

“La Pubblica Amministrazione cittadina – continua Lapenna – dopo aver preso atto che il progetto della Medoilgas Spa prevedeva la realizzazione di un ‘centro oli galleggiante’ per lo stoccaggio e la desolforazione sul posto del greggio estratto dai fondali marini con l’incenerimento di ben 200 tonnellate al giorno di materiale di scarto per la durata di almeno ventiquattro anni, si era impegnata, con deliberazione del Consiglio Comunale numero 19 del 14 Marzo 2013, a mettere in campo ogni utile azione a evitare la realizzazione dell’impianto stesso. Pertanto, in data 17 Ottobre 2013, con deliberazione di Giunta Comunale n.315, veniva dato incarico all’Avvocatura comunale di costituirsi in giudizio contro il ricorso della Medoilgas Spa, promosso avanti al Tar del Lazio, ad adiuvandum il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e del Comune di San Vito Chietino”.

Per il primo cittadino, la sentenza odierna “è un successo straordinario che ci permette di guardare al futuro del nostro territorio con maggiore ottimismo. Sentito ringraziamento all’Avvocatura del Comune di Vasto e agli avvocati che ne fanno parte – Nicolino Zaccaria e Stefano Monteferrante – per aver difeso e rappresentato le istanze della pubblica amministrazione cittadina nel corso del procedimento ad adiuvandum il ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e del Comune di San Vito Chietino”.

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