LA STRUTTURA AVRA' 600 POSTI LETTO A PIANO D'ACCIO. COSTITUITA COMMISSIONE PER VALUTARE PROPOSTA DELL'IMPRESA ''PIZZAROTTI'' DI PARMA

NUOVO OSPEDALE TERAMO: ASL AVVIA VERIFICA SU PROJECT FINANCING DA 250 MILIONI DI EURO

7 Maggio 2019 06:00

Teramo -

TERAMO – La Azienda sanitaria teramana ha avviato l'iter per la verifica della fattibilità della proposta di project financing per la costruzione del nuovo ospedale di Piano d'Accio (Teramo): un'opera di un valore di circa 250 milioni, per 600 posti letto.

È stato costituito il gruppo di lavoro che studierà l'unica proposta arrivata finora, prestenta da una storica impresa edile, la “Pizzarotti” di Parma, fondata nel 1910 da Gino Pizzarotti.

“L’Asl, negli scorsi mesi, ha ricevuto varie manifestazioni di interesse – si legge in una nota dell'Azienda sanitaria – nonché una proposta, ai sensi dell’articolo 183 comma 15 del dl numero 50/2016, per la realizzazione del nuovo ospedale di Teramo. La normativa impone alla amministrazione di valutare nel termine di tre mesi, l’eventuale fattibilità della iniziativa proposta”. 





La struttura, che risponderà a tutti i nuovi criteri anche in termini di sicurezza, anticendio e antisismico, dovrebbe prendere il posto dell'ospedale “Giuseppe Mazzini” di Teramo. 

“L’Azienda, per effetto della deliberazione della Giunta regionale numero 315 del 18 maggio 2018, sta attivando una approfondita istruttoria per l’analisi del progetto e per l’esame del piano economico finanziario e dei suoi rilevanti profili di complessità. A tal fine è stato costituito un gruppo di lavoro interno coordinato dal direttore amministrativo e coadiuvato anche da supporti esterni che dovrà affrontare tutti gli aspetti giuridici, tecnici ed economici legati alla proposta e solo nella ipotesi di un esito positivo di tutti i controlli e confronti, potrà essere avviata la vera e propria gara d’appalto. Nelle more dovrà essere perfezionato l’iter del finanziamento che, sebbene sancito in atti ufficiali, non si è ancora definitivamente concluso. Una volta conclusa la gara d’appalto l’opera può essere realizzata in meno di 4 anni”, precisa ancora la Asl.

Spetterà, dunque al gruppo di lavoro, costituito da dirigenti, di area medica e amministrativa, e da personale che ha seguito corsi di specializzazione ad hoc nel partenariato pubblico-privato, coordinato dal direttore amministrativo Maurizio Di Giosia, in qualità di Rup (responsabile del procedimento) di questa prima fase, approfondire tutti gli aspetti del project, prima di poter avviare la gara d'appalto. 

La situazione della Sanità abruzzese resta comunque delicata: tra le carenze di personale e i reparti al collasso, che rischiano la chiusura, come denunciano da anni i sindacati, nei project financing e nella partnership con i privati, il centrosinistra ha sempre  individuato l'unica strada, per una Regione senza adeguate risorse, per rendere sicure sismicamente e all'avanguardia dal punto di vista logistico e tecnologico, un'edilizia sanitaria ormai datata e non al passo con i tempi. 





Altre ipotesi di project, in fase però molto meno avanzata, riguardano anche gli ospedali dell'Aquila, di Avezzano, di Vasto e di Lanciano.

Ma non sono della stessa opinione l'assessore regionale di Forza Italia Mauro Febbo che ha definito sempre i project financing, come “un'azione scientemente preparata che prelude al collasso anche economico e finanziario della sanità (in particolare quella teatina, in riferimento all'ospedale di Chieti), con ripercussioni sulla stessa Università”.

Anche il capogruppo del Movimento Cinque Stelle in Regione, Sara Marcozzi, che, per il project di Chieti per esempio, ha inviato una diffida al direttore generale della Asl, Pasquale Flacco, al direttore amministrativo, Tiziana Petrella e per conoscenza alle Procure della Repubblica di Chieti, Pescara e L’Aquila, nonché alla Corte dei Conti e all’Anac, nei mesi scorsi.

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