NUOVO OSPEDALE CHIETI: FEBBO, ”SU PROJECT ANCORA CAPRICCI DALFONSIANI”

28 Dicembre 2017 16:01

Chieti - Politica

CHIETI – “Il rigetto da parte dei vertici della Asl di Lanciano-Vasto-Chieti del nuovo project financing per la ristrutturazione dell'ospedale 'Santissima Annunziata' di Chieti, avanzato dalla Coopservice, cooperativa emiliana, è di una gravità clamorosa e inaudita”. 

Questa la denuncia avanzata dal presidente della Commissione di Vigilanza in Consiglio regionale, Mauro Febbo.





“Sappiamo tutti – afferma Febbo – che il progetto avanzato da Maltauro è stato ampiamente e ripetutamente bocciato. Oggi, invece, siamo costretti nuovamente ad assistere a vergognosi teatrini, dove la buona amministrazione lascia spazio ad una gestione personalistica della cosa pubblica. Se da un lato abbiamo sempre contestato il progetto della Maltauro, il nuovo project financing presentato dalla Coopservice ci sembra essere rispondente ai bisogni e alle necessità del nosocomio teatino tanto da un punto di vista tecnico, quanto economico. Ed invece è stato rispedito al mittente senza che fosse neppure aperto”.  

“Perché? Perché a detta della Asl è in corso di valutazione da parte della Regione Abruzzo. Nonostante siano trascorsi 43 mesi di vana attesa, la Regione Abruzzo non ancora riesce a pervenire ad una conclusione dell’iter. Chissà per quale motivo. Siamo a chiederci se davvero sia in corso d’esame oppure se dobbiamo attenderci nuove fantasiose sorprese, continua.





“La Asl di Chieti si piega alle passioni e ai voleri faraonici del presidente regionale Luciano D’Alfonso. Era obbligo e dovere della Asl teatina valutare questo nuovo progetto che dalle notizia di stampa appare più concreto, attuabile e alla portata economica della stessa Asl”, aggiunge.

“Si tratta dell’ennesimo ed inaccettabile episodio di pessima amministrazione tesa a penalizzare tanto il nosocomio quanto l’area metropolitana e l’intero territorio teatino. Auspico un ripensamento sia dei vertici della Asl sia della Regione Abruzzo affinché vengano incontro ai reali bisogni della collettività e non cerchino di imporre scelte futili e capricciose”, conclude. 

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