NUOVI IMPIANTI SCIISTICI SUL GRAN SASSO: REGIONE PARCO E COMUNI, ”AVANTI TUTTA SENZA SE E SENZA MA”

22 Novembre 2016 15:01

Regione - Politica

L'AQUILA – Un patto d'acciaio, tra Regione Abruzzo, Parco nazionale dal Gran Sasso Monti della Laga, Comune come dell'Aquila e di Pietracamela (Teramo), per realizzare senza se e senza ma, stringendo i tempi, le nuove cabinovie a Campo Imperatore e il potenziamento degli impianti di Prati di Tivo. Con buona pace del “partito del no a prescindere”, rappresentato da associazioni ambientaliste e forze politiche come Rifondazione comunista.

Ad annunciarlo oggi in conferenza stampa Il vice presidente della Regione Giovanni Lolli, il presidente del parco Tommaso Navarra, i sindaci dell’Aquila, Massimo Cialente, e di Pietracamela Michele Petraccia. Presenti anche il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, Pd, il responsabile del servizio tecnico urbanistico e territoriale Alfonso Calzolaio e la direttrice generale della Regione Abruzzo, Cristina Gerardis.

“Il piano d’area prevede un investimento di 40 milioni, – esordisce Lolli – e abbiamo già deciso di portarlo a compimento, e non c'è davvero nessuna ragione per tornare indietro. Per una ragione molto semplice, senza nuovi impianti di risalita il comprensorio sciistico di campo Imperatore chiuderà i battenti, non è competitivo. Finora si regge solo con i finanziamenti del Comune, ma non sarà più possibile farlo in futuro. Come si potrebbe parlare di sviluppo alternativo di una montagna che, a quel punto, sarebbe 'violentata' da 6 impianti già abbandonati, cui si aggiungerebbero Fontari e Scindarella oltre alla funivia, all'albergo e alle altre strutture? Quale altro sviluppo si potrebbe immaginare? Discorso analogo vale anche per Prati di Tivo, che va potenziato e reso più appetibile”.





Il Piano d’area prevede la realizzazione a Campo Imperatore di una cabinovia o seggiovia di collegamento Fossa di Paganica – Scindarella, la seggiovia Fossa di Paganica la cabinovia Montecristo. Ed ancora la ristrutturazione dell’albergo storico e dell’ostello di Campo Imperatore; le opere di urbanizzazione primaria come fogne, illuminazione, acqua e depuratore; la sostituzione delle seggiovia Fontari con ripristino ambientale.

“A differenza di quello che afferma il senatore di Forza Italia Fabrizio Di Stefano – aggiunge Lolli – i 40 milioni non sono affatto a rischio, li dobbiamo solo spendere. E colgo l’occasione per ricordare semmai a Di Stefano che il suo partito ha governato per anni in Abruzzo, e anche in Italia, e sulla materia farebbe bene a tacere, perché per Campo Imperatore non hanno mai smosso una paglia, mai trovato neanche un centesimo”.

Lolli insomma annuncia che sarà fatto l’impossibile per accelerare l’iter. L’ostacolo maggiore è che ancora  che dal 1995, data di istituzione dell'ente Parco, ancora non si approva il Piano del Parco. E dunque valgono da venti anni le clausole di salvaguardia, cioè i vincoli assoluti che impediscono anche la realizzazione degli interventi del Piano d’area, che il parco ha già approvato. Poi si dovrà sottoporre gli interventi del Piano d'Area al Comitato di valutazione di impatto ambientale, che dovrà con le nuove norme stringere i tempi della pratica entro i 5 mesi. A quel punto mancherà solo il bando per assegnare la realizzazione dei lavori.

Navarra assicura che il Piano del Parco sarà approvato a breve, fatto epocale a strettissimo giro, ed entro fine novembre si risponderà alle osservazioni avanzate dal Ministero, “cosa ben diversa dalla bocciatura del piano”. Tra le osservazioni quella di inserire nel Piano del Parco anche il Piano d'area. 





“Il Piano del Parco – ricorda Navarra – era da adottare nel 1995, ma non è stato fatto, e così sono entrate in vigore le misure salvaguardia, cioè del vincolo assoluto in attesa del Piano. E sono questi vicoli ad aver portato la popolazione a protestare, a voler uscire dal parco vissuto come impedimento. Ecco perché l’approvazione del Piano sarà una svolta decisiva, con esso si ridurranno i vincoli, all’interno di una strategia di sviluppo, e sarà poi possibile, se supererà la Valutazione di impatto ambientale, attuare il piano d’area di Campo Imperatore”.

E chiarisce Navarra: “Ho assunto l'obiettivo prioritario di istruire il Piano del Parco, così da liberare dai vincoli il 70 per cento del nostro territorio: soltanto così avremo la zonizzazione delle aree a maggiore e minore vincolo di tutela e potremo affrontare il problema dei Siti di interesse comunitario (Sic). E come detto, entro la fine di novembre rimetteremo alla Regione la chiusura del provvedimento: abbiamo risposto ad oltre 500 osservazioni, in questi mesi, figurarsi se ci preoccupiamo di rispondere alle questioni poste dal Ministero”.

A sua volta Cialente osserva che “i dati sul turismo dicono che il Gran Sasso resta fanalino di coda, e questo non è più accettabile. Il Parco per anni ha congelato il territorio, non ha creato sviluppo, ha reso impossibile un'ipotesi di vita di tanti residenti. E sono infastidito da persone che hanno fatto del Parco solo una vacca da mungere e si oppongono a tutto. Lo sviluppo del Gran Sasso e per noi è decisiva”.

Sulla stessa linea il sindaco di Pietracamela Petraccia: “Anche da noi i vincoli del Parco, spesso illogici, vengono vissuti come un insopportabile ostacolo. Stiamo ricostruendo il nostro paese, colpito dal terremoto, a breve partiranno i lavori, ma per dare un futuro al nostro territorio dobbiamo potenziare i nostri impianti”. Filippo Tronca

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