NUOVA PESCARA: CODACONS CHIETI ‘PORTA’ FRANCAVILLA ”OCCASIONE IRRIPETIBILE”

3 Luglio 2014 08:21

Chieti -

FRANCAVILLA AL MARE – A poco più di un mese dal referendum consultivo sulla creazione del Comune Nuova Pescara’ cui i cittadini di Pescara, Montesilvano e Spoltore si sono dimostrati favorevoli al progetto, Francavilla al Mare, 'costola' pescarese ma targata Chieti, potrebbe aggiungersi alla lista insieme a San Giovanni Teatino.

Domani, venerdì 4 luglio alle ore 18 è previsto un incontro pubblico presso la sala convegni dell’Hotel Mare Blu di Francavilla al Mare nel corso del quale si discuterà dei vantaggi che questo stesso comune del chietino potrebbe avere se fosse incluso nella fusione.

L’incontro è stato organizzato dal Codacons di Chieti, del coordinatore provinciale Vittorio Ruggieri, e dall’Associazione ‘Aria Nuova per Francavilla’ rappresentata da Rocco Storto.

Interverranno anche il professor Daniele Angiolelli, docente di Programmazione e controllo negli Enti locali dell’Università ‘D’Annunzio’ di Chieti, che ha analizzato il progetto, e il presidente del comitato ‘Grande Pescara’ per la provincia adriatica, Carlo Costantini.

Ruggieri, è stata già fatta un’analisi precisa di questa eventuale fusione di Francavilla al Mare con i tre comuni del pescarese già coinvolti nel progetto?





Al momento c’è solo lo studio fatto dal professor Angiolelli, che fondamentalmente riguarda il referendum che ha coinvolto Pescara, Spoltore e Montesilvano. Nell’incontro che faremo esporremo proprio le considerazioni fatte su questo importante progetto. Dal punto di vista puramente ‘di confine’, Francavilla al Mare è il ‘prosieguo’ di Pescara e di fatto almeno fino al fiume Alento si parla di Pescara. E poi, il Comune vive profonde difficoltà  da diversi anni, non riesce nemmeno nella gestione ordinaria del territorio. Crediamo che questa idea possa farci tornare in alto.

Come mai questa ipotetica intenzione di includere Francavilla nella ‘Nuova Pescara’ è venuta fuori solo dopo il referendum?

È stato necessario aspettare perché bisognava vagliare in qualche modo la volontà dei territori e capire se questo disegno fosse possibile. È chiaro che nel momento in cui si crea la ‘Nuova Pescara’ nei comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore, è abbastanza naturale ragionare sull’annessione di Francavilla al Mare e San Giovanni Teatino.

L’appartenenza a province diverse, però, non rappresenta un ostacolo?

È proprio questo aspetto il limite, perché per i comuni appartenenti alla stessa provincia è sufficiente una legge regionale per decretare la nascita di una nuova città che risulti da una fusione, per la fusione di comuni appartenenti a province diverse è necessaria una legge dello Stato.





Quali vantaggi trarrebbe Francavilla da questa nuova realtà?

Quali e quanti. Intanto, una razionalizzazione delle risorse finanziarie e strumentali che diano luogo a una migliore e più efficiente gestione del territorio, poi una semplificazione delle procedure e degli iter burocratici, una migliore programmazione nella gestione, la possibilità di usufruire degli incentivi finanziari previsti, la possibilità di sbloccare il Patto di Stabilità con tutti gli aspetti positivi che questo comporta. Si tratta di soluzioni che possono far ripartire l’economia della città e farla diventare europea a tutti gli effetti. Ha 20 chilometri di costa e di pista ciclabile, oltre a treni che collegano nord e sud, con una metropolitana leggera si aggiunge un altro fondamentale tassello.

Pensate che la popolazione locale possa comprendere al meglio il progetto?

Al momento stiamo lanciando l’idea, quindi non abbiamo ancora notizie precise su cosa possa pensarne la popolazione, certo è che sicuramente in molti penseranno che Francavilla al Mare diventerà la periferia di Pescara e probabilmente verrà fuori un forte campanilismo, ma è importante che si conoscano i vantaggi di questa nuova realtà, che possa migliorare la qualità della vita. Francavilla per esempio deve esaltare la sua vocazione di città di villeggiatura, la sua vocazione culturale. È un percorso che sta iniziando, vediamo chi è disponibile e chi no ad appoggiarlo, sappiamo bene che ci stiamo imbarcando in una grande impresa ma non vediamo alternative. Però a questo punto o subiamo la crisi, o proviamo a governarla per cogliere in essa l’opportunità dello sviluppo del territorio. Alessandra Renzetti

 

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