PESCARA – In tutto il mondo si parla di loro e le prevendite per il concerto di Pescara ormai sono sold out: loro sono ‘Il Volo’, il trio formato da Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble, che hanno ottenuto un’ennesima soddisfazione di stampo mondiale ai premi ‘Tu Mundo’, organizzati dall’emittente TeleMundo, rete televisiva americana con sede a Miami, seconda per ascolti negli Stati Uniti tra le emittenti in lingua spagnola.
Durante questa manifestazione, arrivata al terzo anno, s’individuano a livello mondiale i protagonisti dello sport, della musica, del cinema e delle telenovelas e quest’anno il premio per la musica ‘sezione gruppo’ è andato proprio al giovane trio.
Intanto i tre talenti proseguono la preparazione per i tre concerti italiani in programma: oltre alla data di Pescara prevista per il 5 settembre al Teatro D’Annunzio, saranno il 12 settembre all’arena Flegrea di Napoli e il 16 settembre a piazza Castello a Marostica (Vicenza).
Il manager Michele Torpedine e il promoter italiano del Volo Massimo Fregnani annunciano, In occasione della data abruzzese, il tutto esaurito.
In Abruzzo sarà proprio il rosetano Gianluca Ginoble, il più giovane dei tre, a giocare in casa. AbruzzoWeb lo ha intervistato.
Gianluca cosa rappresenta per un ragazzo giovane come lei, la musica?
Mi piace dire sempre che la musica è la colonna sonora della vita. Come in un film: se non ci fosse la musica sarebbe poco interessante. Ci accompagna sia nella gioia che nel dolore, è una vera partner nella vita.
Quando c’è stato il primo contatto tra lei e la musica?
Si può dire che il contatto tra me e la musica c’è sempre stato. Io da piccino ascoltavo le canzoni di musica classica con mio nonno, crescendo poi è iniziata una ricerca infinita della propria personalità e della propria voce, e quindi sono diventato baritono. Tra i miei idoli in questo momento c’è Frank Sinatra, io sono innamorato della musica americana e il mio tipo di voce mi permette di dire che s’avvicina a quel genere ma non lo rispecchia completamente. Ci tengo a dire che grandi americani come il Sinatra hanno tutti un’origine italiana.
Mamma e papà sono contenti della sua scelta, ossia quella di abbracciare completamente il mondo della musica?
Sì molto e come stanno facendo con me ora i miei genitori, io farò con i miei figli: se i miei figli saranno felici, io come padre sarò felice e a me i miei stanno insegnando questo. Non mi hanno mai imposto nulla, la mia passione ormai non è più un hobby per me ma è un lavoro che impegna costantemente.
‘Il Volo’ avrebbe mai immaginato di conseguire tutto questo successo di stampo mondiale?
In effetti non è paragonabile il successo che abbiamo avuto nel resto del mondo a quello italiano: nessuno di noi tre si è messo in gioco perché credeva di riuscire ma solo perché ci rendeva felici; nella vita ci sono i sogni, noi ci speravamo e siamo riusciti a trasmettere le nostre passioni al pubblico.
Quando ‘Il Volo’ è in giro per il mondo all’abruzzese del gruppo manca la sua regione?
Molto. La mia famiglia e i miei amici mi mancano sempre come anche la mia terra, il mio mare di Roseto, però poi ci si abitua a questa vita frenetica, che è così bella e dà tante soddisfazioni, anzi, è una realtà a cui bisogna stare attenti perché ci sono sempre alti e bassi. E poi quando sono all’estero, mi pace parlare del mio splendido Abruzzo e farlo conoscere.
Da giovane artista che è riuscito a soddisfare una sua passione, cosa consiglierebbe ai giovani che come lei, in tempo di crisi, hanno dei sogni?
Io non accetto quei giovani che vogliono a tutti i costi diventare famosi perché non sanno cosa fare della propria vita come coloro che partecipano ai reality, rischiano di essere meteore sulla cresta dell’onda per pochi mesi e poi scompaiono. Non bisogna perdere tempo ma bisogna studiare per diventare ciò che si vuole, non arrendersi di fronte alle difficoltà e credere in se stessi.
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