MUSICA: CON MOZART E BEETHOVEN, SINFONICA IN CONCERTO PER I 70 ANNI DELLA BARATTELLI

6 Novembre 2015 17:17

L'Aquila - Cultura

L'AQUILA – Nella settantesima stagione della Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli” non poteva mancare il consueto appuntamento nato in collaborazione l’Orchestra sinfonica abruzzese, che andrà in scena sabato 7 novembre, dalle ore 18, nell'auditorium “Gen. S. Florio” della scuola della Guardia di Finanza dell'Aquila.

Evento che si sarebbe dovuto realizzare lo scorso 11 ottobre, il concerto era stato rinviato a causa della sospensione dell'attività legata alle note vicende sui finanziamenti regionali. Il 7 novembre, anche in occasione del 45esimo anniversario della fondazione dell'Isa, l’orchestra si esibirà sotto la bacchetta di Carlo Rizzari, direttore che vanta attività con importanti orchestre europee, attualmente direttore assistente del maestro Antonio Pappano, all'accademia nazionale di Santa Cecilia.

“Il programma musicale è accattivante e invitante – si legge in una nota degli organzizatori – e offre pagine celebri del repertorio”. 

Si inizierà infatti con la Ouverture dell'ultima opera italiana di Mozart, La Clemenza di Tito, caratterizzata da un sinfonismo solenne, dettato dall'ambientazione “imperiale” dell'opera, già proiettato verso l’Ottocento di Cherubini e Beethoven. 

Sul palco poi, per la prima volta all’Aquila, la giovane violinista Alexandra Conunova, interprete di talento e di raffinata arte esecutiva, vincitrice nel 2012 del prestigioso concorso internazionale intitolato a Joseph Joachim nella città di Hannover, si cimenta in una delle pagine più belle e celebri del repertorio violinistico: il Concerto in Re Maggiore di Čajkovsij. 

Ultimo brano in programma è l’Ottava Sinfonia di Beethoven, opera della maturità che però, grazie al carattere brillante e vivace, alla leggerezza, al gioco ritmico e alla preziosa strumentazione, si ricollega spiritualmente agli slanci del primo Beethoven.

Nello stesso giorno di sabato 7 novembre, alle ore 11, sarà inoltre possibile assistere alla prova generale del concerto presso il Ridotto del Teatro Comunale del capoluogo.





Ammonta a 10 euro il costo del biglietto per non abbonati, a 5 euro il ridotto.

IL MUSICOLOGO WALTER TORTORETO RACCONTA LA FONDAZIONE DELLA “BARATTELLI”

“Il bisogno avvertito dai cittadini più consapevoli di ricostruire la propria società dalle radici, dopo gli anni sventurati del fascismo e della guerra, spinse gli aquilani, come in tante altre città italiane, a creare associazioni culturali e politiche nel nome della riconquistata libertà. Grazie a questo fermento nacquero iniziative che accompagnavano dappertutto l’imponente lavoro di ricostruzione postbellica, arricchendone la sostanza sociale”.

A 70 anni dalla prima stagione concertistica della Società aquilana dei concerti “B. Barattelli”, interviene sul tema il musicologo Walter Tortoreto, raccontando la fondazione.

“All’Aquila, un giovane avvocato che aveva studiato a Napoli e a Roma, dove aveva potuto frequentare assiduamente concerti e serate musicali, dopo un breve periodo durante il quale aveva organizzato a casa sua, per gli amici, qualche serata di musica “classica”, decise di creare un’associazione dedicata esclusivamente a questo genere di musica: è questo il seme della Società aquilana dei concerti creata da Nino Carloni – racconta il musicologo in una nota –  Grazie all’abnegazione e alla professionalità del giovane avvocato, l’associazione acquistò subito notorietà presso le sedi italiane più qualificate nell’organizzazione concertistica e in pochissimi anni L’Aquila diventò sede ambìta di artisti italiani e stranieri abituati a esibirsi solamente nelle grandi città e per le associazioni più blasonate”.

“La professionalità e l'efficacia del giovane organizzatore – aggiunge inoltre –  che riuscì subito a conquistare al suo progetto le migliori energie cittadine, si manifestarono con una stupefacente serie di concerti e di manifestazioni collaterali accompagnate dall’abilità di trovare le risorse necessarie per mantenere in piedi un’associazione impegnativa e inedita nella storia dell’Aquila, unica in Abruzzo e paragonabile soltanto alle istituzioni che da decenni lavoravano nei maggiori centri italiani, come Roma, Milano, Firenze, Napoli, Torino eccetera”.

L’associazione fu intestata a un musicista aquilano, Bonaventura Barattelli, che secondo quanto scritto da Tortoreto “durante gli anni Trenta aveva scritto pagine non soltanto assai originali ma anche caratterizzate da uno stile che nulla aveva da invidiare rispetto allo stile compositivo di musicisti dell’ultima generazione di rango nazionale e internazionale”.

“Come si sa, il primo concerto ufficiale della Società aquilana dei concerti fu dato la sera del 7 novembre 1946 nella sede storica del Teatro comunale dell’Aquila – prosegue –  L’inaugurazione dell’attività fu affidata all’Orchestra di Santa Cecilia diretta da Willy Ferrero: l'importante concerto avviò una serie di eventi di livello internazionale con artisti che si chiamavano Cortot, von Karajan, Sawallisch, Rubinstein, Pollini. Grazie alla sua attività, l’associazione “Barattelli” diventò ben presto un punto di riferimento musicale italiano e internazionale”.





“L’impresa che si stava realizzando sapeva di miracolo – si legge ancora nella nota di Tortoreto – stagioni di altissimo prestigio culturale e festival internazionali che portarono all’Aquila il mondo interpretativo più qualificato in Italia e in Europa, con aperture al resto del mondo che sembrano oggi incredibili ove si pensi alle difficoltà organizzative e alla scarsezza delle risorse. L’Orchestra dell’Associazione Nazionale di Santa Cecilia potè raggiungere L’Aquila grazie ai camion dell’Esercito italiano di cui Carloni chiese la collaborazione”.

“Nel primo dei due volumi dell’annuario voluto da Carloni perché si raccontasse la storia straordinaria della sua creatura – conclude inoltre – alcuni episodi sembrano tuttora miracolosi. Ma si trattava di un miracolo laico compiuto da un avvocato / musicista che aveva deciso di servire con tutte le sue forze e nel modo più elevato (e con esiti stupefacenti) la musica e i suoi protagonisti”.

QUARANTACINQUE ANNI DI SINFONICA ABRUZZESE: PAGINA DI DIARIO BRUNO SABATINI

“Ancora una volta ero in compagnia di Domenico d'Armi (per gli amici Mimino, pioniere dell'alpinismo sul Gran Sasso e mio premuroso e affettuoso maestro di roccia). Quel giorno, però, non avremmo potuto trovarci impegnati lungo le pareti di Corno Grande o quelle di Corno Piccolo, in quanto io ero condizionato da un appuntamento fissato all'Aquila, per le ore 12.00 della stessa data, tra me e altri tre amici, presso lo studio del notaio Domenico Trecco”.

È quanto si legge in una pagina di diario scritta dal dottor Bruno Sabatini, uno dei presenti alla fondazione, il 4 novembre 1975, dell'Istituzione Sinfonica Abruzzese.

“La disponibilità di Mimino ci trovò consenzienti di ripiegare su una facile, ma pur sempre piacevole, escursione, da effettuarsi sulle colline che sovrastano l'abitato di Roio Piano. Trascorremmo
così circa tre ore sempre immersi, come dice Ungaretti, in un'aura di autunno (dalle) moribonde dolcezze – scrive Sabatini – A mezzogiorno giunsi puntuale, ma in tenuta da trekking, allo studio notarile, in Via Verdi, dove erano appena arrivati, pensate un po', Nino Carloni, Gaetano Bellisari e Tullio Buzzelli”. 

“I due anziani, Nino e Gaetano, avevano scelto di associarsi a due giovani, Tullio e io. A fare che?
Si trattava, per ciascuno di noi, di apporre la propria firma sull'atto costitutivo che il notaio Trecco stava per redigere in occasione della fondazione dell'Istituzione Sinfonica Abruzzese – racconta inoltre – L'Aquila e la regione Abruzzo s'immettevano  nella grande corrente della cultura musicale europea. E così, dopo la fondazione della Società dei Concerti nel 1946, dopo il debutto de I Solisti Aquilani nel 1968, nasceva nel 1970 l’Isa, ideata e patrocinata da Nino Carloni dal 1966-67. Era riuscito, come amava dire, “a dar fuoco con la propria legna”: in altre parole, a produrre musica, oltre che a organizzarla”.

“Stiamo celebrando in questi giorni il 40esimo anniversario della fondazione dell'Isa. Tutti ne conosciamo le vicissitudini patite ultimamente e tutto ormai sembra in via di risoluzione – conclude Sabatini – Le troppe amarezze provate sono state, per buona sorte, ampiamente ripagate dalla nomina di un nuovo direttore artistico di eccezionale valore: la ben nota pianista Luisa Prayer, ne é garanzia il successo nazionale e internazionale da lei riscosso nelle sedici edizioni del Festival internazionale di musica Pietre che Cantano”.

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