MOVIMENTO PER LA DEMOCRAZIA IN EUROPA DI VAROUFAKIS SBARCA IN ABRUZZO

22 Marzo 2018 10:04

L'Aquila - Politica

L'AQUILA – Due settimane dopo il primo incontro a Napoli tra i membri fondatori della prima lista transnazionale, DiEM25 si avvia anche in Abruzzo.

Sabato 24, infatti, si terrà a L’Aquila la prima assemblea regionale del Movimento per la democrazia in Europa, l’iniziativa continentale dell'ex ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis.

L’assise, aperta al pubblico, si terrà presso la sala convegni del Canadian Hotel alle 17, e vedrà la partecipazione di iscritti e simpatizzanti provenienti da tutta la regione e la presenza di membri del Collettivo nazionale.





Sarà presentata l’iniziativa nata, di fatto, nel capoluogo partenopeo con formazioni politiche aderenti già di sette Paesi europei: DemA (Italia), il movimento di Luigi De Magistris, Alternativet (Danimarca), Bündnis-DiEM25 Germania, Génération-s (Francia) con Benoit Hamon, Livre (Portogallo) e Razem (Polonia); diverse altre come osservatori Pcf (Francia), Partito europeo della Sinistra, Partito europeo dei Verdi, Demos (Romania), DiB (Germania), Levica (Slovenia) e Nova ljevica and Zagreb Je NAŠ! (Croazia).

La lista si sta strutturando in tutta Italia e sono già fissate le prime assemblee regionali, in Abruzzo sarà tra le prime a svolgersi.

Un terzo spazio per andare oltre l’establishment ed il populismo – informa una nota – con un percorso lanciato “per costruire la prima lista europea unitaria e transnazionale per presentarci alle elezioni dell’Unione del maggio 2019. Lo faremo con la forza di un unico Manifesto che traccia la strada per arrivare a una Europa democratica, ecologista, egualitaria e forte”.

I rappresentanti della neonata lista sono determinati “a diventare l’alternativa credibile, coerente e radicale nel Parlamento europeo”, per “un’azione europea per trovare una soluzione”alle “ferite inferte ai cittadini europei dall’establishment: la disoccupazione, la povertà, la riduzione dei salari e del welfare, i bassi livelli di investimento che contribuiscono alla precarietà, i deficit nella sicurezza alimentare e nella sanità pubblica, la scarsità di alloggi, la mancanza di una politica comune e solidale per rifugiati e migranti. Per non parlare delle sfide dell’automazione e del cambiamento climatico, che non potranno mai essere affrontate da singolarmente da un solo Paese”.





La soluzione proposta è “il controllo democratico sull’Unione”.

Il primo obiettivo sono le elezioni europee del 2019, con un programma, in elaborazione, fondato su due basi: “Un New Deal Ecologico Pan-Europeo ed un processo per arrivare ad una Assemblea costituente dei popoli europei”.

 

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