MORTE DI SABATINO, C’E’ UN ALTRO INDAGATO CON GIULIA LE ULTIME ORE, ”NIENTE USO DI DROGA”

23 Gennaio 2016 07:14

Teramo - Cronaca

TORTORETO – C’è un altro indagato per la morte di Giulia Di Sabatino, la 19enne di Tortoreto (Teramo) precipitata da un viadotto della A 14 il 31 agosto del 2015, la notte del suo compleanno.

Si tratta di un 25 enne che in questa vicenda è il ragazzo “con la Panda rossa”, lo stesso che avrebbe trascorso le ultime ore con Giulia e che con lei ha avuto rapporti sessuali: a tal proposito, qualche giorno fa era stata trovata traccia di liquido seminale su un frammento dei vestiti della giovane. L’altro indagato è un 41 enne che ha dato un passaggio a Giulia fino al cavalcavia, dopo averla incontrata vicino al bowling. Qualche ora dopo, l'uomo ha scritto sul profilo Facebook di Di Sabatino “Buonanotte fiorellino”. 

Il 25 enne è lo stesso contro cui ha puntato il dito la mamma di Giulia Di Sabatino, Meri Coci, che nell'ultima puntata della trasmissione di Rai3 Chi l'ha visto? ha parlato di “qualcosa che è sfuggito di mano”, tirando in ballo un possibile uso di droga, negato però dal ragazzo. 





Chi l’ha visto? avrebbe inoltre scoperto un testimone che afferma di aver visto strattonare la ragazza qualche ore prima della sua morte.

Nel frattempo, è spuntato un sms che il 25 enne della Panda Rossa ha inviato sul cellulare della ragazza alle 13 del 1° settembre, quando Giulia era già precipitata dal viadotto: “Ciao, io sto andando a lavoro. Ti invio il mio numero telefonico, sentiamoci”.

Il ragazzo ha dichiarato di aver riaccompagnato la ragazza sul cavalcavia intorno alle 5 del mattino, assecondando una sua richiesta.





Intanto, come riporta il quotidiano Il Centro, al consulente tecnico Davide Ortolano (che a Pescara si è occupato del caso Gagliardi) è stato affidato l’incarico di visionare i computer dei due indagati nel fascicolo che resta aperto per istigazione al suicidio.

Disposti anche nuovi esami tossicologici sui resti della ragazza, per cercare di stabilire se quella sera stiano state usate sostanze stupefacenti. 

I genitori di Giulia, comunque, non credono al suicidio.

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