MONTESILVANO: FRAMMENTI DI OSSA AL CIMITERO, DI COSTANZO (PD), ”PRESTO INTERROGAZIONE”

16 Ottobre 2019 19:54

Pescara - Cronaca

MONTESILVANO – “Ero in visita al cimitero, quando incuriosita dalla subsidenza di aree del terreno riservate all’inumazione, ho intravisto nelle vicinanze del ristretto fazzoletto di terra ceduto quello che, a prima vista, sarebbe potuto sembrare un legnetto ma che ad una visione più attenta si è rivelato essere un frammento di ossa umane, probabilmente di un'ulna”.

La denuncia arriva da Romina Di Costanzo, consigliere Pd al Comune di Montesilvano, che racconta: “Gravitando nell’area e guardando più attentamente, mi sono accorta che vi erano disseminati a cielo aperto altri resti ossei: un frammento di vertebra, uno di costola e di probabilmente di clavicola, perfettamente visibili ad un osservatore attento. Probabilmente saranno stati frutto di una o più esumazioni poco scrupolose, che una successiva movimentazione del terreno insieme all’azione di dilavamento delle piogge, hanno fatto emergere”.





“I resti umani sono considerati come residui mortuali, pertanto se, scaduto il termine dei trent’anni, in seguito al quale si procede con la riesumazione, le ossa hanno completato la mineralizzazione vengono depositate negli ossari, se invece il processo non è ancora completato, devono essere trattate a tutti gli effetti come salme”, spiega Di Costanzo.

“Dai frammenti depositati sul terreno sembrerebbe che sia completata la calcificazione delle ossa, diversamente la questione assumerebbe i contorni più gravi, prospettando il reato di vilipendio di cadavere. Resta il fatto – sottolinea – che è paradossale che proprio il luogo deputato a conservare i resti dei nostri cari possa diventare invece luogo di degrado irrispettoso della loro memoria”.





“Come gruppo consiliare Pd, presenteremo un'interrogazione a riguardo per approfondire le modalità adoperate nelle operazioni di riesumazione che devono sottostare a norme ben precise, affinché spettacoli macabri di questo tipo non si ripetano più”, conclude Di Costanzo.

 

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