MIGRANTI A MOSCUFO: CASAPOUND PROTESTA, ”SINDACO NON ASCOLTA CITTADINI”

19 Gennaio 2018 18:51

Pescara - Politica

MOSCUFO – “Nella giornata di ieri, nel ex cinema comunale a Moscufo (Pescara) si è tenuto l'incontro tra CasaPound e la cittadinanza per discutere riguardo il centro d'accoglienza sulla strada statale 151 e l'adesione del primo cittadino – scelta appoggiata da gran parte dell'amministrazione comunale – al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar). 

Lo scrive in una nota Casapound Pescara. 





“Siamo tornati nuovamente qui a Moscufo – afferma in una nota il responsabile provinciale di Casapound Mirko Iacomelli – perché la situazione è critica: il primo cittadino e parte dell'amministrazione comunale hanno deciso, senza tenere minimamente conto della volontà dei cittadini, di aderire al progetto Sprar”.

“Evidentemente il sindaco Alberico Ambrosini non è a conoscenza, o forse finge di non sapere, dell'esatto funzionamento del “Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati”: è stata CasaPound a ricordare ai moscufesi che, in caso di necessità, lo sprar comunale dovrà accogliere altri immigrati oltre i 42 già presenti”, continua la nota.





“E se bastano queste poche decine di presunti profughi a creare problemi – dice ancora Casapound – non può che inevitabilmente crescere il malcontento tra i cittadini, soprattutto dopo le false promesse e gli inganni del sindaco. Durante l'incontro con una cinquantina di abitanti del posto, abbiamo spontaneamente deciso di costituire un comitato cittadino con lo scopo di tutelare gli interessi degli italiani, che in tutta evidenza non collimano con quelli del sindaco e dei suoi accoliti”.

“È scandaloso che in un Comune di circa 3 mila abitanti non ci si possa fidare del proprio sindaco – termina la nota – ma tutto il mondo è paese e certi interessi fanno gola a molti, non solo agli amministratori di grandi metropoli. Fortunatamente i cittadini sono decisi ad affrontare di petto questa situazione e Casapound sarà dalla loro parte in questa battaglia”.

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